4 agosto 1922
Le camicie nere ferme a Parma
• Diecimila fascisti agli ordini di Italo Balbo assediano l’Oltretorrente di Parma, dove sono asserragliati gli Arditi del popolo coordinati dal deputato socialista Picelli; nella parte della città che già occupano, gli squadristi devastano il circolo ferrovieri e la redazione del quotidiano provinciale Il Piccolo. Fra i difensori cadono il ventottenne consigliere comunale del Ppi Ulisse Corazza, il «giornaliero» Giuseppe Mussini, il meccanico ventiquattrenne Carluccio Mora, il quattordicenne Gino Gazzola, il meccanico diciassettenne Mario Tomba, il trentaquattrenne Attilio Zilioli; imprecisati numero e identità dei caduti fascisti. Gravi scontri anche in provincia: nell’incursione notturna contro una cooperativa di Sala Baganza cadono 2 squadristi (il quarantenne Ettore Tanzi e il ventiquattrenne Odoardo Amadei) e vengono uccisi per rappresaglia 2 antifascisti (l’operaio quarantenne Onorato Buraldi e il ventisettenne segretario della Lega muratori Camoens Rosa, sindacalista corridoniano). [Franzinelli1]