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 2010  settembre 20 Lunedì calendario

Il Papa a Londra

• La visita del Papa a Londra ha avuto momenti drammatici. Prima l’accoglienza assai critica dei giornali, poi l’arresto di sei algerini sospettati di volerlo ammazzare (sono stati rilasciati domenica con l’ammissione che non erano in grado di far del male a nessuno), quindi le contestazioni per gli abusi dei preti pedofili con tanto di corteo di diecimila persone da Hyde Park a Downing Street (e cartelli tremendi, tip «Il papa è il boss della più larga gang di molestatori sessuali del pianeta»), infine l’incontro con quattro donne e un uomo di 40-50 anni che furono nell’infanzia violentati in chiesa da sacerdoti. Insieme ai cinque, in una stanza della Nunziatura londinese, Benedetto s’è messo a piangere, «riconosco la vergogna e le umiliazioni che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati», «provo dolore e vergogna», «questi crimini sono inqualificabili», «collaboreremo con la società civile e consegneremo alla giustizia i sacerdoti accusati». Il viaggio però – il primo nella storia in cui il Pontefice è andato nel Regno Unito come capo di Stato – è stato alla fine un successo. Ad Hyde Park, luogo della veglia di sabato, si sono affollate centimila persone, gli applausi al passaggio nelle strade non sono mancati, bene l’incontro con la regina all’inizio («Santità, non le hanno assegnato una macchina troppo piccola?») e pentimento finale dei quotidiani. Uno per tutti, il Daily Telegraph: «Lo avevamo sottovalutato». In Inghilterra Benedetto ha cercato l’alleanza della chiesa anglicana contro quelle che considera le pesti dei nostri tempi: il relativismo, il laicismo, la società senza Dio. Anche se i sondaggi dicono che, per l’85% degli intervistati, la storia dei pedofili ha danneggiato in modo permanente la Chiesa, l’operazione dovrebbe essergli riuscita. [Giorgio Dell’Arti]