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 2010  settembre 21 Martedì calendario

Sfiduciato Profumo

• La notte tra lunedì 20 e martedì 21 settembre, il consiglio d’amministrazione di Unicredit ha sfiduciato Alessandro Profumo, che non è dunque più l’amministratore delegato della banca. Profumo, in azienda dal 1994, aveva trasformato un piccolo istituto nazionale (il Credito italiano) nella quinta banca europea, con asset per mille miliardi di euro, radicamento in 22 paesi, diecimila filiali, 18 lingue praticate. Questa crescita era stata resa possibile soprattutto dalla pratica di comprar banche, soprattutto l’Hvb tedesca (nel 2005 e tenendosi però i tedeschi nell’azionariato) e la Capitalia di Geronzi. Era stato Profumo, alle prese con problemi di capitale dopo la crisi economica, ad aprire le porte a Gheddafi, che è adesso il maggior azionista col 7,5% delle azioni. Proprio questo sarebbe il motivo della clamorosa defenestrazione: i libici non sarebbero graditi ai tedeschi e soprattutto alla Lega. Altri imputano la caduta del banchiere al dividendo troppo basso oppure alla perdita di valore del titolo in Borsa. La spiegazione che ha più il sapore della verità è però quella fornita da Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera: la sfiducia a Profumo deriverebbe dalla «sua decisione di trasformare Unicredit da una somma di feudi locali in una struttura unica […] Per creare una banca unica è necessario smantellare tanti piccoli feudi, con le sue parrocchie e le sue poltrone da difendere». Sarebbe anche questa, insomma, una storia tipicamente italiana. [Giorgio Dell’Arti]