vanity, 11 ottobre 2010
Indagati Feltri, Sallustri e Porro
• La Procura di Napoli, nella persona del noto John Woodcock e del pm Vincenzo Piscitelli, indaga su Vittorio Feltri, Alessandro Sallustri e Nicola Porro (cioè il vertice del Giornale di Paolo Berlusconi) ipotizzando il reato di violenza privata nei confronti del presidente della Confindustria Emma Marcegaglia. Alla base di tutto un sms di Porro a Rinaldo Arpisella, portavoce della Marcegaglia: «Ciao Rinaldo, domani super pezzo giudiziario sugli affaire della family Marcegaglia» seguito, dopo quaranta minuti, da un «Adesso ci divertiamo, per venti giorni romperemo il cazzo alla Marcegaglia come pochi al mondo... Abbiamo spostato i segugi da Montecarlo a Mantova». Porro dice di conoscere Arpisella da anni e che i due messaggini erano uno scherzo («cazzeggio»). Arpisella invece ci ha creduto, ha avvertito la Marcegaglia, questa ha chiamato Fedele Confalonieri e Confalonieri ha telefonato a Feltri, il quale ha negato l’esistenza di qualunque inchiesta o dossier. I magistrati napoletani sono venuti a conoscenza del fatto attraverso un’intercettazione che si riferiva a tutt’altro caso. E hanno proceduto ipotizzando che i tre giornalisti del Giornale siano più o meno dei ricattatori. Scandalo sproporzionato che ha visto diviso il campo della polemica al solito modo: i nemici di Berlusconi a sostenere Woodcock e la Marcegaglia (nel frattempo calmata: una sua intervista al Corriere è piena di lodi per Feltri), gli altri a difendere a spada tratta (stavolta) la libertà di pensiero, d’inchiesta ed eventualmente di dossier. [Giorgio Dell’Arti]