vanity, 12 ottobre 2010
Caos durante Italia-Serbia
• Quattrocento ultrà serbi sono venuti a Genova per la partita di calcio Italia-Serbia, valida come qualificazione agli Europei del 2012, e hanno prima fatto casino in città, buttando anche qualche petardo nel pullman della loro stessa squadra, quindi sono stati fatti accomodare allo stadio – nel settore ospiti – da una polizia come minimo imbelle. I quattrocento si sono allora messi a buttar fumogeni in campo, e così la partita non s’è potuta giocare, con la conseguenza che la Serbia – in teoria la squadra del cuore dei quattrocento – perderà quasi certamente a tavolino per 3 a 0. Come mai quest’iradiddio sportivamente controproducente? Perché i quattrocento volevano richiamare l’attenzione del mondo sul Kosovo, proclamatosi autonomo un paio d’anni fa, e che secondo loro deve invece tornare ai serbi. Si trattava dunque soprattutto di una manifestazione politica e sia pure inscenata da tifosi. Impressionanti le esibizioni in televisione di un uomo nero e mascherato, che arringava i suoi, tagliava la rete, s’arrampicava come un ragno. Arrestato poi (s’era nascosto nel bagagliaio di un pullman) è risultato chiamarsi Ivan Bogdanov, seguace, come tutti gli altri, delle Tigri di Arkan, celebri massacratori di croati e kosovari. [Giorgio Dell’Arti]