15 dicembre 1969
Tags : Stragi italiane
La polizia ferma un ballerino anarchico
Altra giornata di perquisizioni presso raggruppamenti
politici diversi. Ugo Paolillo è il magistrato che conduce le indagini. Un
altro magistrato, il consigliere Antonio Amati, continua l’istruttoria su una
serie di attentati dinamitardi, 19 in tutto, attribuiti agli anarchici. Alle
11.30 davanti alla porta del suo ufficio gli agenti della squadra politica
della Questura fermano un uomo ricercato invano nei giorni scorsi. È il trentaseienne
Pietro Valpreda, anarchico del gruppo Ponte della Ghisolfa, che si è presentato
spontaneamente ad Amati dopo che questi l’aveva citato quindici giorni fa per
ascoltarlo come testimone nel processo ad altri otto anarchici del Ponte della
Ghisolfa. Il magistrato sta istruendo anche un altro processo nel quale
Valpreda questa volta è imputato per offese al Papa e alla religione. Prima
del fermo, che irrita Amati, nemmeno avvertito dagli agenti, il cronista del
Corriere sente la voce del magistrato chiuso in ufficio con Valpreda: «Ma chi
siete voi anarchici? Cosa volete? Perché amate tanto il sangue?». [Cds 16/12,
Giorgio Zicari, Cds 17/12/1969]
• Valpreda, 36 anni, ha l’etichetta di anarchico
individualista. Ballerino di rivista con Carlo Dapporto e Walter
Chiari, ha ballato anche alla televisione. Vive tra Milano (dove sta presso una
zia a Corsico) e Roma. Schedato, ha già avuto a che fare con la polizia: per
una storia di rapina e per una rissa a Santa Maria a Trastevere, con denuncia
per «offese a capo di Stato straniero» e diffusione di stampa clandestina. [Cds
17/12/1969]
• Valpreda, noto come Cobra negli ambienti della rivista. In
sei anni, dal 1963 al ‘69 ha lavorato per la tv per 21 giorni. Nel maggio
scorso l’ultima apparizione sugli schermi, in Stasera con... di Falqui, nella puntata con Gina Lollobrigida e in
quella con Patty Pravo. Seimila lire a giornata, paga da figurante. [Max Monti,
Cds 18/12/1969]
• Valpreda viene accompagnato a Roma: gli inquirenti
vogliono controllare, lui presente, il suo alibi (ai magistrati ha detto di
essere stato a Roma il pomeriggio della strage). [Cds 16/12/1969]
• Nel tardo pomeriggio perquisizione in casa della zia di Valpreda,
Rachele Torri. In una borsa c’è «un ritaglio riportante la dislocazione degli
uffici del Credito Italiano sul territorio nazionale». Nel lungo interrogatorio
in questura Valpreda non avrebbe dato risposte soddisfacenti. [Zicari, Cds
17/12/1969]