Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1969  dicembre 15 Lunedì calendario

La polizia ferma un ballerino anarchico

Altra giornata di perquisizioni presso raggruppamenti politici diversi. Ugo Paolillo è il magistrato che conduce le indagini. Un altro magistrato, il consigliere Antonio Amati, continua l’istruttoria su una serie di attentati dinamitardi, 19 in tutto, attribuiti agli anarchici. Alle 11.30 davanti alla porta del suo ufficio gli agenti della squadra politica della Questura fermano un uomo ricercato invano nei giorni scorsi. È il trentaseienne Pietro Valpreda, anarchico del gruppo Ponte della Ghisolfa, che si è presentato spontaneamente ad Amati dopo che questi l’aveva citato quindici giorni fa per ascoltarlo come testimone nel processo ad altri otto anarchici del Ponte della Ghisolfa. Il magistrato sta istruendo anche un altro processo nel quale Valpreda questa volta è imputato per offese al Papa e alla religione. Prima del fermo, che irrita Amati, nemmeno avvertito dagli agenti, il cronista del Corriere sente la voce del magistrato chiuso in ufficio con Valpreda: «Ma chi siete voi anarchici? Cosa volete? Perché amate tanto il sangue?». [Cds 16/12, Giorgio Zicari, Cds 17/12/1969]

Roma, settembre 1969. Pietro Valpreda mentre manifesta sulle gradinate del palazzo di Giustizia (Archivio Farabola)

• Valpreda, 36 anni, ha l’etichetta di anarchico individualista. Ballerino di rivista con Carlo Dapporto e Walter Chiari, ha ballato anche alla televisione. Vive tra Milano (dove sta presso una zia a Corsico) e Roma. Schedato, ha già avuto a che fare con la polizia: per una storia di rapina e per una rissa a Santa Maria a Trastevere, con denuncia per «offese a capo di Stato straniero» e diffusione di stampa clandestina. [Cds 17/12/1969]

• Valpreda, noto come Cobra negli ambienti della rivista. In sei anni, dal 1963 al ‘69 ha lavorato per la tv per 21 giorni. Nel maggio scorso l’ultima apparizione sugli schermi, in Stasera con... di Falqui, nella puntata con Gina Lollobrigida e in quella con Patty Pravo. Seimila lire a giornata, paga da figurante. [Max Monti, Cds 18/12/1969]

• Valpreda viene accompagnato a Roma: gli inquirenti vogliono controllare, lui presente, il suo alibi (ai magistrati ha detto di essere stato a Roma il pomeriggio della strage). [Cds 16/12/1969]

• Nel tardo pomeriggio perquisizione in casa della zia di Valpreda, Rachele Torri. In una borsa c’è «un ritaglio riportante la dislocazione degli uffici del Credito Italiano sul territorio nazionale». Nel lungo interrogatorio in questura Valpreda non avrebbe dato risposte soddisfacenti. [Zicari, Cds 17/12/1969]