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 2010  dicembre 06 Lunedì calendario

La passione di Berlusconi per gli Esteri

• Le ultime carte di Wikileaks mostrano effettivamente, a questo proposito, una forte passione di Berlusconi per il ministero degli Esteri, specialmente quando si tratti di discutere di politica energica e cioè di stringere o favorire accordi prima di tutto con i russi, e poi con i libici e con i turchi. Julian Assange – contro il quale l’Interpol ha spiccato un mandato di cattura internazionale – ha reso diponibili file che rendono palese la frustrazione della nostra ambasciata a Mosca, regolarmente tagliata fuori dagli accordi che Berlusconi e Putin siglano incontrandosi in prima persona. L’ambasciatore Usa Spogli ha riferito, l’anno scorso, una voce raccolta dai georgiani secondo cui Berlusconi si farebbe pagare una tangente per ogni pezzo di oleodotto prodotto insieme da Gazprom ed Eni. La voce non ha alcun riscontro e va quindi riferita per solo dovere di cronaca. È invece in corso un dibattito assai aspro sulla convenienza degli accordi Eni-Gazprom, in base ai quali saremmo impegnati a comprare dai russi una certa quota di gas a un prezzo prestabilito e a pagare lo stesso se ne compriamo di meno. Gli americani, ormai autosufficienti in questo settore energetico, vendono gas a prezzi molto convenienti. E quindi: c’è davvero un interesse reale a tenere in piedi l’alleanza energetica con Putin? Non sarebbe meglio non vincolarsi a nessuno e rifornirsi liberamente sul mercato? Gli argomenti a favore dell’una o dell’altra tesi sono numerosi, una scelta chiara in favore dell’una via o dell’altra non è in questo momento possibile, almeno per quanto ci riguarda. [Giorgio Dell’Arti]