21 aprile 1978
Tags : Aldo Moro, il sequestro e l’uccisione
Trentasettesimo giorno del sequestro Moro
• È durato fino alle due del mattino il vertice dei massimi esponenti della Dc, ripreso poi nel pomeriggio. Al termine, il partito ha chiesto alla Caritas di cercare una strada «per indurre i rapitori dell’onorevole Moro a restituirlo in libertà». Mano a mano che si avvicina l’ora dell’ultimatum si accentua la frattura nei partiti tra chi vuole trattare e chi chiede fermezza. La direzione del Psi, dopo tre ore di dibattito, dà l’imprimatur di tutto il partito alla posizione possibilista di Craxi: «Ciò che si può fare o agevolare ai fini della liberazione di Aldo Moro deve essere fatto o agevolato». Resta il «no» a uno scambio di prigionieri. Il sindacato di polizia aderente alla federazione Cgil-Cisl-Uil chiede al governo di escludere qualsiasi mediazione con le Br. [Cds 22/4/1978] Eleonora Moro e i collaboratori più stretti del presidente della Dc scrivono al segretario Zaccagnini: la famiglia e gli amici «chiedono che la Democrazia cristiana, assumendo un atteggiamento realistico, dichiari la propria disponibilità ad accertare quali siano in concreto le condizioni per il rilascio del suo presidente». [Ulderico Munzi, Cds 22/4/1978].