19 aprile 1978
Tags : Aldo Moro, il sequestro e l’uccisione
Trentacinquesimo giorno del sequestro Moro
• Elicotteri, centinaia di uomini, cani poliziotto perlustrano la zona del lago della Duchessa alla ricerca del corpo di Moro. Viene usato il tritolo per aprire un varco ai sommozzatori nel ghiaccio del lago. Polizia e carabinieri anche oggi non trovano nulla. Giannino Guiso, l’avvocato che con Spazzali difende i brigatisti a Torino: «Chi ha dato credito al Comunicato numero 7 ha fatto perdere un giorno prezioso per eventuali trattative». [Cds 20/4/1978]
• Nel covo di via Gradoli spuntano le minute di alcuni dei comunicati diffusi nei giorni scorsi dalle Br e un libro contabile in cui i brigatisti hanno annotato tutte le spese, anche le più modeste. L’arsenale usato nell’agguato a Moro e alla scorta è costato 18 milioni. [Cds 20/4/1978]
• Lotta Continua pubblica «un appello per la liberazione di Moro firmato, oltre che da esponenti della sinistra più a sinistra (anche da Dario Fo), da vescovi, da intellettuali laici e cattolici (tra cui Raniero La Valle, cattolico eletto senatore nelle liste del Partito comunista) e persino da due comunisti di prestigio come Umberto Terracini e Lucio Lombardo Radice. Ma le Brigate rosse mettono anche questo nel mazzo degli appelli rivolti loro da “alcune personalità del mondo borghese” e da “alcune autorità religiose”». [Sciascia 1978]
• Nel tardo pomeriggio un commando di brigatisti ha lanciato da un’auto due bombe e sparato alcune raffiche di mitra contro il muro di cinta di una caserma dei carabinieri, a Roma. La caserma aveva ospitato l’ufficio romano del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, l’ufficiale che arrestò Renato Curcio [Cds 20/4/1978]