18 febbraio 1861
A Gaeta onore a vincitori e vinti
A Gaeta i soldati sgombrano le rovine della città e dissotterrano i cadaveri dalle macerie. Lo spettacolo è orribile. La roccaforte borbonica in cui si era rifugiato Francesco II è caduta mercoledì scorso, 13 febbraio, dopo 102 giorni di assedio. Oggi è stata celebrata una messa funebre dinanzi alla cittadella. Un ordine del giorno del generale Cialdini, comandante delle truppe piemontesi, onora l’esercito vittorioso ed anche quello nemico. Finisce così: «La morte copre di mesto velo le discordie. Gli estinti sono tutti eguali agli occhi dei generosi. Le ire nostre d’altronde non sanno sopravvivere alla pugna. Il soldato di Vittorio Emanuele combatte e perdona». [Per. 19/2/1861, G.Po 21/2/1861] • Il messaggio cominciava così: «Soldati! Gaeta è caduta! Il vessillo italiano e la vittrice croce di Savoia sventolano sulla torre d´Orlando. Quanto io presagiva, voi compieste il 13 del corrente mese. Chi comanda soldati quali voi siete, può farsi sicuramente profeta di vittorie. Voi riduceste in 90 giorni una piazza celebre per sostenuti assedii ed accresciute difese. La storia dirà le fatiche e i disagi che patiste, l´abnegazione, la costanza ed il valore che dimostraste. Il Re e la Patria applaudono il vostro trionfo, il Re e la Patria vi ringraziano». Restano ancora da prendere Messina e Civitella del Tronto. #Gaeta