17 marzo 1861
Civitella, ultimo baluardo borbonico
• Civitella del Tronto, nei pressi di Ascoli, è rimasta
l’ultimo piccolo nucleo di resistenza borbonica nell’ex Regno delle Due
Sicilie. Il 15 febbraio, dopo 102 giorni d’assedio e i più violenti
cannoneggiamenti mai sperimentati sul suolo italiano, Francesco II di Borbone
aveva proclamato la resa della fortezza di Gaeta, dove si era rifugiato dopo la
sconfitta subita dall’armata di Garibaldi. Il 13 marzo s’è arresa la
guarnigione della cittadella di Messina (circa 4.000 uomini), estremo baluardo borbonico in Sicilia. Civitella è stretta d’assedio dalle truppe
piemontesi dal 26 ottobre 1860. La resa sembrava cosa fatta ieri sera quando,
appena giunto da Roma, il generale borbonico La Rocca accompagnato da un
ufficiale francese consegnava al comandante della guarnigione la lettera di
Francesco II con l’ordine di deporre le armi e sgombrare la fortezza. Questa
mattina alle sette, anziché arrendersi come concordato ieri, quel tale
comandante, sergente maggiore Massinelli, ha fatto sapere di non fidarsi
dell’autenticità della lettera. È stato dichiarato ribelle dai militari
sabaudi, che hanno ordinato di riprendere il bombardamento. L’assedio continua,
in condizioni pessime: il terreno è molle per la pioggia e la neve, le
munizioni si trasportano a dorso di soldati. [Op. 23/3/1861]