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 2013  settembre 06 Venerdì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - ANCORA SUL CASO MURARO REPUBBLICA.IT È sempre più a rischio la posizione dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro all’interno della giunta capitolina guidata da Virginia Raggi

APPUNTI PER GAZZETTA - ANCORA SUL CASO MURARO REPUBBLICA.IT È sempre più a rischio la posizione dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro all’interno della giunta capitolina guidata da Virginia Raggi. L’indagine per reati ambientali alla quale è sottoposta è al centro degli incontri dei direttori nazionale e romano del M5S riuniti negli uffici della Camera. Secondo quanto si è appreso da fonti parlamentari la maggioranza dei partecipanti starebbe "chiedendo la sua testa". Anche se la linea non ufficiale stabilita dal Movimento 5 Stelle sul caso è che saranno Grillo e il direttorio - Luigi Di maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia - a decidere sul caso. Decisione che si è resa necessaria per il braccio di ferro che si è tenuto durante tutta la giornata. Che ha visto da un lato Virginia Raggi, i suoi fedelissimi e buona parte dei consiglieri comunali che puntano a confermare Muraro nonostante l’indagine in corso. Dall’altra una parte del minidirettorio romano, capitanato da Roberta Lombardi, che chiede a gran voce le dimissioni. In Campidoglio le bocche sono cucite e solo alcuni consiglieri hanno ostentato tranquillità. A Montecitorio, invece, per tutta la giornata si è tenuta la riunione del direttorio nazionale. La tensione sembra comunque alle stelle. E la decisione di Grillo non si farà attendere a lungo. Questa sera, al termine della riunione del direttorio, i big pentastellati tireranno le somme. Anche se alla fine sarà Raggi a parlare. Intanto la sindaca, dopo aver incontrato i consiglieri comunali M5S, alle 20.30 vedrà gli assessori. Al centro degli incontri ancora una volta il "caso Muraro", l’assessore indagato che ieri ha riferito, insieme alla sindaca, in commissione Ecomafie. Ma anche la sorte del suo staff, in particolare del vice capo di gabinetto Raffaele Marra e del capo segreteria Salvatore Romeo, anche a seguito dell’incontro-fiume del direttorio M5S alla Camera. REPUBBLICA.IT ROMA - "Il M5S ce la farà, basta ripartire col piede giusto". Poche parole fatte filtrare da Beppe Grillo attraverso i parlamentari riuniti a Montecitorio alla ricerca di una soluzione. Un semplice messaggio per tentare di blindare la Raggi quando il caso Roma è deflagrato e sfuggito di mano, col Movimento nell’occhio del ciclone. Dopo che per l’intera mattinata, coi militanti in subbuglio sui social, il blog di Grillo aveva tentato di dirottare l’attenzione con un nuovo post anti Euro. Invano. Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (sospeso dal M5S dopo la notizia del maggio scorso di una indagine per le nomine al teatro Regio) chiede le dimissioni "in blocco" del direttorio del Movimento proprio sulla scia dello scandalo romano. Silenzi e imbarazzi da parte dello stesso organismo di vertice. Tanto che il vicepresidente della Camera e frontman del partito, Luigi Di Maio, in extremis dà forfait alla prima puntata di Politics, il nuovo format di Raitre. Di più. Alessandro Di Battista, componente anche lui del direttorio, annuncia via Facebook di dover rinunciare alla tappa di Ischia del suo tour in scooter: "Ci sono problemi a Roma ed è meglio tornare". Sembra essere invece un invito ad abbandonare al suo destino l’assessora Muraro e un appello al sindaco Raggi affinché giochi più in squadra, il post Facebook della deputata Roberta Lombardi: "Ammettere gli errori, chiedere scusa, mandare via chi con il M5S non c’entra nulla e mai c’entrerà nulla, fare gruppo perchè la sfida è titanica e da soli non si può nulla e concentrarsi solo ed esclusivamente sul rilancio di Roma. Solo questo". Nelle stesse ore in cui la sindaca Raggi rivelava di essere a conoscenza dell’inchiesta a carico dell’assessora all’Ambiente Paola Muraro, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti si era limitato a un tweet ("Seduti sulla riva, passa un sacco di gente"). Nelle ultime ore l’affondo affidato alle agenzie. Con tanto di elenco degli ultimi flop. "Nei due anni in cui il direttorio gestisce il Movimento 5 Stelle - dice Pizzarotti - sono stati scaricati due sindaci, il sindaco di Gela e di Quarto, un terzo è stato sospeso oltre cento giorni fa senza che esistesse una regola per farlo, e ora vi è il caos a Roma, con un rimpallo di accuse tra chi dice di aver avvisato il direttorio e chi invece sostiene di non sapere nulla dell’indagine in corso nei confronti dell’assessore Muraro. Tutto questo è stato causato da una grave mancanza di regole chiare a tutti". E ancora: "Da due anni chiedo una maggiore organizzazione e regole certe, condivise da tutti gli eletti portavoce attraverso un incontro pubblico, un meetup nazionale, come deve essere nello spirito di partecipazione del Movimento. Invece si legge sempre più spesso di incontri a porte chiuse e decisioni prese dall’alto. Ho sempre sostenuto che le correnti interne, che esistono anche nel Movimento, o vengono palesate oppure si rischia di rimanerne schiacciati. Alla luce di tutto questo, il direttorio dovrebbe oggi rassegnare in blocco le proprie dimissioni per non aver saputo gestire il Movimento, e si dovrebbe finalmente tornare a parlare di partecipazione e di condivisione degli indirizzi politici. L’Italia non si governa con due clic in rete e con decisioni calate dall’alto e a porte chiuse. Serve incontrarsi, parlarsi, organizzarsi, anche litigare e discutere. Ma serve farlo a livello nazionale e con la partecipazioni di tutti". Una denuncia ancora più violenta del solito su metodi e vertici del Movimento che non mancherà di sollevare altre polemiche. E col sancire, con molta probabilità, in maniera definitiva la rottura del primo cittadino di Parma con Grillo. Il direttorio viene dunque investito in pieno dallo scandalo romano. Ma è sul Campidoglio che restano accesi i riflettori. Virginia Raggi, all’indomani dell’audizione in commissione Ecomafie al fianco dell’indagata Paola Muraro, è blindata al Comune, non ha previsto appuntamenti pubblici ma è in stretto contatto con i big del Movimento per decidere come gestire la vicenda. Beppe Grillo e Davide Casaleggio lavorano sotto traccia per venirne fuori in qualche modo e arginare la protesta dei militanti che monta sul web. A Montecitorio riunioni informali tra i componenti del direttorio e del "mini direttorio" Cinque stelle nella sede dell’ufficio comunicazione del gruppo. "Risolveremo tutto in quattro e quattr’otto" taglia corto il deputato Danilo Toninelli mentre raggiunge i colleghi Stefano Vignaroli, Carla Ruocco e Paola Taverna. Mentre in una nota il neo assessore ed ex procuratore della Corte dei Conti, Raffaele De Dominicis, annuncia che andrà avanti, definendo "strumentale e grottesca" la polemica sul ruolo avuto dall’avvocato Sammarco nella sua recente nomina. Il Movimento resta un vulcano in ebollizione e il caso Muraro è tutt’altro che chiuso. (c.l.)