Simonetta Scarane, ItaliaOggi 17/12/2015, 17 dicembre 2015
CENTO MEGA-CITTÀ ASSORBI TUTTO. NEW YORK È LA CAPOSTIPITE. STUDIATA DA UNA MIRIADE DI SENSORI
Un centinaio di fiorenti e popolate città si sono trasformate in laboratori digitali. New York è la capostipite. Gregory Dobler è un astrofisico dell’Osservatorio per le scienze urbane e lo sviluppo della New York University che da due anni, insieme ai suoi colleghi, sta studiando i ritmi di accrescimento dell’universo della Grande Mela per capirne il suo funzionamento.
Il suo osservatorio è piazzato sul tetto di un grattacielo di Brooklyn dove i suoi obiettivi stanno fotografando il panorama di Manhattan ogni 10 secondi. Attraverso centinaia di lunghezze d’onda della luce sta registrando il ritmo pulsante della città come un astronomo cattura l’attività di una stella.
Gli scienziati stanno scattando foto della città a distanza per vedere se è possibile capire come la città sta funzionando. Analizzano il consumo di energia, la qualità dell’aria, l’inquinamento luminoso, la temperatura, il traffico, e il ritmo del sonno, momento per momento di una delle città più densamente popolate del pianeta.
Cento città che stanno invecchiando hanno abbracciato la tecnologia digitale, ma poche si stanno muovendo così rapidamente come New York nel collegare le reti dei computer municipali, sviluppare nuove applicazioni, nella digitalizzazione del settore pubblico, e nell’installare migliaia e migliaia di sensori per monitorare la vita urbana, dalla qualità delle acque, il traffico, il consumo di energia. Sperano di trasformare questi dati generati dagli abitanti di New York in un progetto di vita sostenibile che potrà diventare un modello per le città digitali di tutto il mondo.
Queste innovazioni sono guidate dall’esplosiva crescita urbana globale. Gli esperti delle Nazioni Unite prevedono che nei prossimi trent’anni la crescita della popolazione avverrà nelle città. Un milione di persone in più vivrà a New York e un miliardo di abitanti solo nelle nuove città della Cina.
Nel 2050, sette persone su dieci vivranno in un’area urbana: uno spostamento demografico così rapido che molti considerano sia la soglia di una nuova fase per il genere umano. Il mondo si sta infrastrutturando in maniera estremamente rapida. Nei prossimi anni verranno costruite più infrastrutture di quelle mai realizzate in tutta la storia. New York, con la sua area metropolitana diventò la prima megacity nel 1950 con una popolazione di 10 milioni di persone, all’incirca. Nel 2050, secondo le Nazioni Unite saranno 40 le megacittà nel mondo.
Più grande è la città meglio è: il 30% dell’economia mondiale e la maggior parte delle innovazione sono concentrate in appena 100 città, secondo la divisione economia e commercio di McKinsey & Co.
Dagli studi degli ultimi 12 anni risulta che ogni volta che la popolazione è raddoppiata nelle città qualsiasi provvedimento di interazione umana è aumentato dal 15 al 20%.
Un’area diventa urbana quando la densità della popolazione sale intorno alle 1.500 persone per miglio quadrato (2,6 chilometri quadrati). In base a questo standard il sorpasso tra il numero di abitanti delle città su quello delle zone rurali è avvenuto per la prima volta nel 2009, secondo gli esperti delle Nazioni Unite. In questa situazione dovremo andare verso città intelligenti o si finirà per sfracellarsi. «Stiamo entrando in un’era in cui tutto può avere un indirizzo internet IP, dove qualsiasi cosa può essere un sensore», ha spiegato Minerva Tantoco, capo dell’ufficio tecnologie della città di New York. «E questo sta creando una rete di connessione mai avuto prima». Il sistema da 1,5 milioni di dollari (1,15 milioni di euro), sviluppato dai privati di Sst Inc., a Newark, in California, è in grado di individuare la posizione di un possibile sparo entro 25 metri e avvisare la polizia in un minuto al massimo se il rumore proviene da un’arma da fuoco o, invece, da una fonte non pericolosa, come il ritorno di fiamma di un’auto o di una porta che sbatte.