Patricia Edmonds, National Geographic 3/2016, 3 marzo 2016
TASSI DI LIBIDINE
“Malati di sesso”, tuonava un titolo del Daily Mail, un tabloid britannico. Tema dell’articolo: la protesta di alcuni abitanti di Sheffield contro i loro «infernali vicini» che si dedicavano a «chiassosi incontri d’amore notturni all’aperto». I vicini in questione erano Meles meles, tassi europei. Non che questi mammiferi siano meno molesti quando se ne stanno al coperto: le loro tane sono complessi sistemi di camere e cunicoli che possono rovinare i giardini e persino compromettere la stabilità degli edifici.
Difficile dire se ai tassi piaccia di più scavare o fare sesso. Ciascun gruppo smuove tonnellate di terra per costruirsi la labirintica tana, spesso inglobando tunnel già scavati dagli antenati secoli fa. All’interno riservano apposite camere per l’accoppiamento, dove dispongono giacigli di foglie, che rinnovano regolarmente. Durante l’amore, le femmine guaiscono e i maschi lanciano un verso – una via di mezzo tra il nitrito e le fusa del gatto – che si sente anche da lontano. In un libro del 1996, Badgers, si racconta di una chiesa del Derbyshire e della «grande preoccupazione per gli odori pungenti e gli strani rumori che si percepivano durante i vespri»: sotto c’era una tana di tassi.
Ad assecondare la libido dei tassi c’è anche una caratteristica: la femmina può conservare gli embrioni «in una sorta di animazione sospesa» e ritardarne di mesi l’impianto nell’utero, spiega il biologo Dez Delahay dell’Università di Exeter. In pratica i tassi possono accoppiarsi tutto l’anno e rimandare la nascita dei piccoli a una stagione con condizioni più favorevoli alla loro sopravvivenza. Un vantaggio condiviso solo con poche specie di mammiferi.
Patricia Edmonds