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 2016  marzo 03 Giovedì calendario

COCCINELLE PROMISCUE

Le malattie umane sessualmente trasmesse, come l’AIDS o la sifilide, sono sempre state studiate per il loro impatto demografico e psicologico sulle popolazioni umane. Al contrario, di quelle che colpiscono gli animali, soprattutto selvatici, si sa ancora molto poco: se ne conoscono al momento appena 200.
Anche le coccinelle, però, nel loro piccolo si contagiano, e lo fanno in grande stile, dato che sono animali estremamente promiscui che nella stagione degli amori si accoppiano varie volte al giorno, ogni volta con un partner diverso, non disdegnando neanche il sesso tra specie diverse. Venti anni fa un team anglo-russo condotto da Gregory Hurst dell’Università di Leeds scoprì che durante questa orgia collettiva le coccinelle europee della specie Adalia bipunctata si trasmettono un parassita, un acaro che vive sotto le loro ali e si nutre di emolinfa, il sangue degli insetti, e che questo parassita le rende sterili.
Da allora si è scoperto che Coccipolipus hippodamiae, questo il nome dell’acaro, vive su almeno altre tre specie di coccinelle europee e che in Polonia l’acaro sta portando la coccinella a due punti (Adalia bipunctata) sull’orlo dell’estinzione a causa di una epidemia che va avanti da tempo, sterminando intere popolazioni.
Il meccanismo con cui la coccinella viene resa sterile non è ben chiaro. Si sa però che avviene nel corso di tre settimane dall’infezione e colpisce non l’ospite ma le sue uova, forse interferendo con la produzione della membrana che circonda il tuorlo: dopo 24 ore le uova della coccinella sono completamente disseccate. Le uova dell’acaro, invece, si schiudono ben protette sotto le elitre. Le larve che ne derivano migrano su un’altra coccinella durante la lunga copula dell’insetto e una volta arrivate sul nuovo ospite azzannano la coccinella, restando con le mandibole affondate nella schiena dell’ospite sino alla metamorfosi.
Sebbene il quadro sia drammatico, è allo studio l’idea, proposta da un team di ricercatori inglesi guidato da Emma Rhule, di usare l’orribile acaro per combattere l’invasione della coccinella arlecchino, Harmonia axyridis, una specie asiatica estremamente invasiva che rischia di portare all’estinzione le coccinelle europee, ma molti studi sono ancora necessari per valutare l’impatto dell’acaro sulle coccinelle nostrane.
Lisa Signorile