Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  febbraio 27 Sabato calendario

UNA “STECCA” PER PROTESTA


Ronnie O’Sullivan, uno dei giocatori di snooker (il biliardo inglese) più famosi al mondo, qualche giorno fa durante un torneo in Galles ha rinunciato a completare un 147 (centrato 13 volte in carriera, l’ultima due anni fa), la famosa serie perfetta, che si realizza infilando in buca tutte le biglie rosse alternandole ogni volta con la palla nera (quella che dà più punti e che si rimette sul tavolo quando viene imbucata) prima della serie finale con le altre biglie colorate. Alla fine O’Sullivan ha scelto la palla rosa anziché quella nera perché il tiro valeva solo diecimila sterline, circa 13 mila euro. «Briciole», ha commentato il giocatore. «Diecimila sterline sono troppo poche per un 147, la partita perfetta vale molto di più, non è un valore proporzionato all’impresa. È come andare in una concessionaria Mercedes e sentirsi dire che una macchina vale solamente tremila sterline». Il giocatore inglese, cinque volte campione del mondo, è stato coperto di critiche dal pubblico e dal presidente della federazione mondiale di snooker, Barry Hearn. Ma l’agenzia di scommesse irlandese Paddy Power ha offerto al campione 80 mila euro nel caso centrasse un nuovo 147. Si può dire quindi che la provocazione abbia fatto centro. O’Sullivan ha anche promesso di devolverne 14 mila in beneficenza. Ora resta solo da ripetere l’impresa. L’ultima partita perfetta è stata realizzata da Neil Robertson, lo scorso dicembre allo UK Championship, con assegno da 44 mila sterline (56 mila euro).