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 2016  marzo 01 Martedì calendario

GEL «A

tutti i calciatori piace entrare in campo con il look giusto. C’è chi usa addirittura il gel fissante per non spettinarsi quando corre» (Alessandro Del Piero, ex calciatore, che ha presentato la sua linea di occhiali da vista e da sole Airdp).

SPAVALDO «Guardiola deve anche recitare. Fare qualche dichiarazione politica. Se non fa un po’ lo spavaldo i tedeschi pensano che sia debole. È entrato bene nella parte» (Giovanni Trapattoni).

PUNIZIONI «Ricordo che alla fine di un allenamento provavo per conto mio delle punizioni. Si avvicinò un ragazzino e mi chiese se poteva tirarle con me. “Certo” risposi, ma non sapevo chi fosse. Era Francesco Totti» (Thomas Hässler, ex calciatore, alla Roma dal ’91 al ’94).

DITO «Non da difensore ma da giocatore: mi pare che gli arbitri fischino troppo. Uno sfiora col dito un altro, questo si butta per terra e fischiano. Mi pare eccessivo» (Jeison Murillo, difensore dell’Inter).

STELLA «A 9 anni facevo avanti e indietro da Carrara, a 15 mi sono trasferito a Firenze senza certezze. La mia famiglia mi ha aiutato: babbo Alberto, mamma Paola e mia sorella Gaia, che si è laureata ed è assistente sociale. È lei la vera stella della famiglia» (Federico Bernardeschi, trequartista della Fiorentina).

SBAGLI «Da quando gioco ho sempre affrontato le avversità guardandole in faccia. Questo è un momento in cui appena sbaglio subiamo gol e qui ogni errore costa di più, perché sono l’ultimo difensore prima di Viviano. Non vorrei, però, che si andasse avanti come accadeva all’Inter, che cioè si ragioni per luoghi comuni. Anche quando faccio una partita buona c’è il giudizio negativo e questo mi dà un po’ di fastidio» (Andrea Ranocchia, difensore della Sampdoria).

ANNI «Fra dieci anni ne avrò 33, una bella età, ma guardate Valentino, ne ha 37 ed è ancora al top. Ecco, fra dieci anni vorrei essere ancora in MotoGP. Per vincere, perché questo è quello che conta» (Marc Marquez).

VELOCITA’ «A me piace la velocità, mi piace sciare tanto, mi piace allenarmi e stare tanto sulla neve. Da ragazzina non mi allenavo mai, facevo solo gare. Ho sempre visto lo sci solo come una cosa bella, lo è ancora oggi» (Federica Brignone, sciatrice).

VITA «Bisognerebbe viverla, una gara, per capire cosa significa per un pilota: quanta preparazione c’è dietro, quanto lavoro. Corro per me, non per gli altri. E per un podio darei la vita» (Andrea Iannone, pilota della Ducati).