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 2016  marzo 01 Martedì calendario

AMORI USCITI SUL FOGLIO DEI FOGLI DEL 29 FEBBRAIO 2016


IPOSPADIA Gli storici dicono che Adolf Hitler soffriva di ipospadia, una malformazione congenita che può corrispondere a un micropene. Jonathan Mayo ed Emma Craigie, nel nuovo libro Hitler’s last day: minute by minute, scrivono che per questo motivo non voleva mai mostrarsi nudo. Il suo dottore personale, Theodor Morell, gli prescriveva anfetamine, ormoni e cocaina per fargli salire la libido, in modo da accontentare Eva Braun. L’architetto nazista Albert Speer disse che Hitler non aveva impulsi sessuali: «In alcun modo lo descriverei come una persona sessualmente normale nei suoi rapporti con le donne. In particolare, nel caso di Eva Braun, non c’era attività sessuale per lunghi periodi di tempo, tranne qualche episodio» (Yasmin Jeffery, The Sun – Dagospia 22/2).

LAVINIA Questa estate durante la vacanza in Sardegna Silvio Berlusconi si è invaghito di Lavinia Palombini, 21 anni, romana, bionda, viso acqua e sapone, figlia di un imprenditore. In Sardegna la cercava in continuazione e ora le telefona anche sessanta volte al giorno (Alessandro Ferrucci, il Fatto Quotidiano 26/2).

ABBRACCI A fine giugno a Porto Cervo si sposeranno Melissa Satta e il calciatore Kevin-Prince Boateng, fidanzati da quattro anni. Insieme hanno un figlio, Maddox Prince, di due anni. Lui è stato già sposato, a 20 anni, e ha un altro figlio, ma si è innamorato di lei da subito: «Ho sempre saputo che sarebbe diventata mia moglie e la madre di mio figlio, da quando l’ho vista la prima volta e lei non voleva saperne di me». In quel periodo Melissa Satta era appena uscita da una relazione travagliata con Christian Vieri: «Non volevo buttarmi subito in un’altra storia. Però mi sono trovata davanti un tipo molto determinato: dopo il nostro incontro mi ha mandato messaggi per tutto il mese che ho passato a New York». Lui dice che «è la donna perfetta per me: bellissima, sexy, intelligente, in casa fantastica, cucina benissimo. Ha un solo difetto: è fredda. Nel senso che non ti abbraccia, non è fisica. Ma è cambiata molto da quando è nato il bambino» (Sara Faillaci, Vanity Fair 25/2).

SEYCHELLES Gian Paolo Barbieri, 78 anni, milanese, uno dei più noti fotografi di moda, ha appena pubblicato il libro Fiori della mia vita in cui ci sono immagini di fiori, poesie scritte dal suo assistente e le foto che scattò al suo amore, Evar Locatelli, morto in un incidente di moto a 21 anni, nel 1991. Per tutto questo tempo Barbieri non ha mai rivelato questa storia. Pochissimi sapevano del loro legame, «ho sempre impedito a Evar di parlarne, volevo proteggerlo: la gente è cattiva, è stupida, poteva rovinargli la carriera per una cosa così. Ci eravamo conosciuti per via del suo book fotografico. Avevamo trent’anni di differenza. Quando sua madre telefonava e io rispondevo dal piano di sopra, dove avevo la camera da letto, dicevo sempre: attenda signora, vado a chiamarlo, anche se Evar era lì, al mio fianco. Volevo che nessuno sapesse. Oggi forse mi comporterei in modo diverso, oggi sembra tutto più facile. Ma forse è solo un’illusione. O sei un grande nome, e perciò sei inattaccabile, oppure corri ancora il rischio di essere giudicato». Il giorno della disgrazia Barbieri si trovava alle Seychelles, isola di Mahè. «Avevo una piccola casa e quando ho visto che Evar amava il mare ho pensato di costruirne una più grande, in cui potessimo stare insieme. C’era un lembo di spiaggia, me ne ero innamorato e ho stabilito di edificarla lì. Così quell’estate ero alle Seychelles per seguire i lavori, mi alzavo alle sei per aprire il cantiere. Evar mi avrebbe raggiunto in agosto. La sera avevamo sempre un appuntamento telefonico, ma quella sera la telefonata non arrivò. Squillò invece il giorno dopo, mentre ero a casa per pranzo. Una voce mi disse: sai la novità? Evar è morto. In quel momento, ho perso la voce». Non l’ha mai dimenticato: «C’è chi dialoga con le persone che ha perduto, io ho sempre avuto Evar nella mia vita: ho a casa un suo ritratto e davanti, ogni giorno, metto un fiore nuovo. Abbiamo vissuto tre anni meravigliosi, senza ombre. Ho custodito tutto, anche i biglietti che mi scriveva, infantili e profondi. All’amore non importa delle leggi, dei contratti, delle cerimonie davanti a un prete. L’amore chiede solo di essere seguito» (Daniela Monti, Corriere della Sera 26/2).

VERME Le infezioni possono modificare la fertilità delle donne. Per esempio il verme Ascaris lumbricoides aumenta le probabilità di rimanere incinta, mentre altri, come l’Anchilostoma uncinato, le diminuiscono. Lo hanno scoperto dei ricercatori dell’Università della California studiando per 9 anni donne che vivono in una regione amazzonica della Bolivia. I ricercatori hanno scoperto che le donne infettate con l’Anchilostoma uncinato hanno un numero di bambini fino a tre volte inferiore alla media, mentre quelle infettate con gli ascaridi hanno fino al doppio della prole rispetto alla media. Quest’ultimo, infatti, modifica il sistema immunitario e lo rafforza contro il rischio di rigetto dell’embrione (Letizia Gabaglio, l’Espresso 26/2).