Roberto Boni, Quattroruote 3/2016, 26 febbraio 2016
FARE IL PIENO AL CELLULARE IN MACCHINA COSTA DI PIÙ
L’allarme viene lanciato dal sito Bloomberg.com: caricare i cellulari in auto aumenta i consumi e le emissioni e costa 33 volte più che a casa. Secondo quanto riportato dal sito statunitense, i calcoli fatti da un ex progettista della GM indicano infatti una diminuzione delle percorrenze di 0,03 miglia (circa 0,05 km) per ogni gallone (3,8 litri) di benzina. E, considerati il numero di chilometri fatti dagli yankee e i milioni di vetture circolanti nel Paese, ciò comporterebbe un’emissione extra di 970 mila tonnellate di CO₂ ogni anno. Non solo: la ricarica in auto costerebbe circa due cent di dollaro all’ora, contro gli 0,06 che si spendono collegando il caricabatteria del cellulare alla presa di una casa americana. Una differenza rilevante. Allora abbiamo deciso di fare qualche calcolo anche noi, tenendo conto dei prezzi italiani. La batteria di uno smartphone ha una capacità di circa 2.000 mAh e, visto che un caricatore eroga un Ampere, la carica completa dura circa due ore.
Considerando il rendimento del caricatore, l’assorbimento dalla rete è di circa 7 Watt, che al costo medio domestico del chilowattora (18 centesimi) si traducono in una spesa di 0,26 euro. Se, invece, si carica il telefono in macchina, si assorbono dalla presa Usb 5 Watt (pari al consumo di una luce di posizione). Si devono poi considerare il rendimento dell’alternatore (circa il 70%) e il consumo specifico del motore (attorno a 250 g/kWh per i diesel e 300 per i benzina). Traducendo il tutto in litri, si ottiene un consumo inferiore a 6 cm³ di benzina e di 4,5 di gasolio, che ai prezzi attuali comportano un costo della ricarica di 0,80 e 0,54 euro, rispettivamente. Cifre in assoluto trascurabili, ma corrispondenti a più del doppio rispetto a quanto si spende a casa. E se, paradossalmente, tutti i 37 milioni di auto italiane avessero sempre in carica un telefono? Le emissioni di CO₂, aumenterebbero di circa lo 0,15%.
Roberto Boni