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 2016  febbraio 25 Giovedì calendario

«SI’, LO VOGLIAMO». INTERVISTA A MELISSA SATTA E KEVIN-PRINCE BOATENG

Alla fine la data è stata fissata. Quattro anni fa, dalle pagine di Vanity Fair, Kevin-Prince Boateng aveva annunciato di avere regalato a Melissa Satta, sua fidanzata, un anello. Da quel giorno ogni anno la coppia è stata bersagliata dalla stessa domanda: quando vi sposate? Il matrimonio non c’è mai stato. In compenso è arrivato un figlio, Maddox Prince, due anni ad aprile, e un trasloco: in Germania, dove il giocatore tedesco, naturalizzato ghanese, ha giocato nello Schalke 04 fino a dicembre.
Rientrati da poco in Italia – i lavori per la casa nuova a Milano sono ancora in corso –, hanno deciso che il grande momento è arrivato davvero. Si sposeranno a fine giugno a Porto Cervo, il paese dove Melissa è cresciuta fino alle scuole medie, e dove torna tutte le estati. Lì a 16 anni incontrò Lele Mora che, colpito dalla sua bellezza, la iniziò alla carriera di showgirl, consacrata poi dal debutto, due anni dopo, come velina di Striscia la notizia.
Incontro la coppia di futuri sposi in un bar fashion di Milano scelto da loro. Impossibile non notarli. Belli, statuari e vestiti come solo loro possono permettersi: pantaloni strappati sulle cosce marmoree lei, scarpe nere e rosse sotto l’abito scuro lui.

Quindi è giunta l’ora.
Melissa: «Sposarmi non è mai stata una mia priorità, ma con un figlio è quasi obbligatorio, devi tutelarlo. E poi anche la coppia si rafforza, anche se noi ci sentiamo già una famiglia».
Kevin-Prince: «Non ho mai detto che quell’anello fosse una proposta di matrimonio. Era un modo di farle capire che eravamo una coppia e che lei era mia, come oggi il matrimonio serve a metterle il mio nome: una famiglia deve avere lo stesso cognome. Ho sempre saputo che sarebbe diventata mia moglie e la madre di mio figlio, da quando l’ho vista la prima volta e lei non voleva saperne di me».
Perché non ne voleva sapere?
M.: «Uscivo da una relazione lunga e travagliata (con Christian Vieri, ndr), non volevo buttarmi subito in un’altra storia. Però mi sono trovata davanti un tipo molto determinato: dopo il nostro incontro mi ha mandato messaggi per tutto il mese che ho passato a New York».
K.P.: «È la donna perfetta per me: è bellissima, sexy, intelligente, in casa fantastica, cucina benissimo. Ha un solo difetto: è fredda. Nel senso che non ti abbraccia, non è fisica. Ma è cambiata molto da quando è nato il bambino. I pregiudizi esistono: se una donna fa la showgirl non pensi sia nata per fare la mamma. Io invece credevo che avrebbe imparato e sarebbe diventata un’ottima madre, e quando l’ho vista la prima volta con in braccio nostro figlio, ho capito che lo era già. Aveva una grande naturalezza, al contrario di me che avevo paura di toccarlo così piccolo, con le mie mani grandi».
Lei, Kevin, padre lo era già, di Jermaine- Prince, quasi 8 anni, nato dal suo primo matrimonio.
K.P.: «Mi sono sposato la prima volta a vent’anni, sull’onda dell’emozione. A 21 ho avuto il primo figlio, ma ero ancora un bambino. Oggi è molto diverso: so che cosa significa un matrimonio e lo affronto con un senso di responsabilità molto grande. I rapporti tesi con la mia ex (la tedesca Jennifer Michelle, ndr) hanno reso difficile il rapporto con Jermaine, ma oggi va meglio, l’ho visto qualche volta in Germania e ci parliamo con FaceTime. Certo, mi manca molto».
M.: «Io gli dico sempre che non ha niente da rimproverarsi: ha fatto tutto il possibile per costruire un rapporto con suo figlio e sono convinta che quando Jermaine crescerà le cose miglioreranno. Il bambino non ha ancora incontrato Maddox, ma noi non vogliamo spingere in questo senso: prima Kevin deve lavorare sul rapporto tra loro due».
Siete stati bene in Germania?
K.P.: «Un anno è stato sufficiente, ma poi mi è venuta voglia di tornare. E anche a Melissa, anche se è stata brava a non lamentarsi mai, per non condizionarmi.
La Germania è un posto stupendo per lavorare, ma quella vita non fa più per me. Da quando vivo in Italia tutto è cambiato: è diventato importante come mangio, come mi vesto, con chi vado in giro. Mi sento un po’ italiano per la passionalità e la voglia di stare bene. I tedeschi sono sempre tristi, pensano solo al lavoro».
M.: «La gente è molto fredda. Nei nostri confronti poi c’era un po’ di pregiudizio: ci hanno visto arrivare da Milano, una coppia fashion, io che lavoro in televisione, pensavano fossimo degli extraterrestri. Loro sono più semplici. Ho cercato di far vedere che eravamo aperti, normali, li ho invitati a casa e spadellavo, ma non ho ottenuto molti risultati, sono rimasti piuttosto chiusi. Per fortuna durante quel periodo è nato Maddox e non ho avuto il tempo per annoiarmi».
Melissa, in che modo l’ha cambiata la maternità?
M.: «Lui un figlio lo voleva subito. Io rimandavo perché avevo paura che mi avrebbe frenato sul lavoro, ma non è stato così. Certo i miei ritmi sono cambiati, è tutto molto più faticoso e sono più angosciata dai pericoli in generale, ma facendo i figli da giovani il corpo torna lo stesso e la carriera va persino meglio».
K.P.: «Bisogna vivere le emozioni, non arriva un momento più bello dell’inizio di un amore e comunque, se rimandi, poi ci sarà sempre qualcos’altro da fare e un figlio non lo fai più».
Chi è più severo dei due come genitore?
M.: «Kevin è tedesco nel vero senso del termine, dà regole ferree al bambino e io non potrei essere più d’accordo. Maddox ha orari rigidi sulla nanna e sul mangiare. Adora il padre e, quando torna a casa, gli salta addosso per giocare. I maschi sono maschi, molto fisici».
State già pensando a un secondo figlio?
M.: «Non adesso. Ho detto che mi piacerebbe avere un altro figlio ma più avanti, ora vogliamo dedicare più tempo possibile a Maddox».
K.P.: «Lei vorrebbe una femmina, io un altro maschio, ma lo faremo quando Maddox avrà 4 anni. È la distanza che ho con mio fratello (anche Melissa ne ha uno più piccolo di 4 anni, oltre a uno più grande di 10, ndr) e trovo che sia perfetta: devi sempre avere vicino qualcuno di più maturo».
Kevin, va d’accordo con i futuri suoceri?
K.P.: «La seconda volta che ho visto mia suocera già la chiamavo “mamma” e lei deve aver pensato: “Ma che cosa vuole questo?”. Andiamo d’accordissimo, ha vissuto tanto con noi il primo anno di vita di Maddox. Mio suocero non dà troppa confidenza, è un uomo molto serio, vecchia scuola, ma a me piace così».
M.: «Mio padre, che ha due lauree a Harvard, non si immaginava certo che avrebbe avuto una figlia showgirl, non era proprio il suo mondo. È un architetto urbanistico, grazie al suo lavoro abbiamo girato il mondo, ed è il motivo per cui sono nata a Boston. Quando ha iniziato a lavorare con l’Aga Khan ci siamo trasferiti in Sardegna. Fino ai miei 18 anni non ha voluto che lavorassi, era diffidente verso il mondo dello spettacolo, ma mi ha sempre lasciato libera di seguire la mia strada».
Non commentava le sue foto sexy?
M.: «Intende se è geloso? No, e comunque nessuno nella mia famiglia si permetterebbe mai di giudicare le scelte di uno di noi».
K.P.: «Non dice niente, ma poi in casa trovi i giornali con le foto di Melissa. È il suo modo di dimostrare che è orgoglioso».
Gelosi l’uno dell’altro?
K.P.: «Prima lo ero più io, ma da quando ha il bimbo lo è anche lei: è normale, è un istinto».
M.: «Siamo molto seri da questo punto di vista: se volessi flirtare con altri non starei con lui».
Siete bellissimi, potreste avere chiunque. Come mantenete alto il tasso dell’eros?
K.P.: «Il segreto è vedersi poco. Sono stato sposato, so che cosa vuol dire la routine. Per fortuna anche Melissa lavora, è una donna molto impegnata, quindi ritrovarsi è sempre bello».
M.: «È molto importante ritagliarsi i propri spazi. Le serate ciascuno con i propri amici sono sacre».
Potete svelare qualche dettaglio in più sulle nozze?
M.: «Avrò due abiti che disegnerò io stessa con l’Atelier Emé: uno più romantico per la cerimonia in chiesa e uno più sexy per la festa. La wedding planner, la stessa che ha seguito i matrimoni di Alessia Marcuzzi e di Elena Santarelli, è già al lavoro. Sono religiosa, anche se non vado tutte le domeniche a messa, in famiglia ho anche dei preti e ho fatto tutti i sacramenti. Sono stata anche chierichetta nella chiesa Stella Maris di Porto Cervo dove ci sposerà Don Raimondo, il sacerdote con cui ho fatto il mio percorso spirituale: le sue parole saranno sentite perché mi conosce da quando sono nata».
K.P.: «Io invece avrò un abito speciale di Dsquared2. Sono un fanatico della moda, in casa lottiamo per lo spazio nella cabina armadio, anche perché io non butto mai niente: le cose prima o poi tornano d’attualità. Sono stato cresciuto da mia madre, senza soldi. Appena ho avuto il primo stipendio da calciatore professionista, circa 500 euro al mese, mi sono comprato un orologio Dolce & Gabbana. Mi piace anche dare consigli a Melissa: prima di andare in onda con Tiki Taka si scatta sempre un selfie in camerino e me lo manda».
Melissa, non è stressante stare sempre attenti a come si appare?
M.: «Ormai ci ho fatto il callo, è la vita che ho scelto. Ho voluto la bicicletta e ora pedalo alla grande».