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 2016  febbraio 25 Giovedì calendario

RELIGIONE «A

Napoli il calcio è come una religione, simile alla zona da dove provengo io. Sto benissimo in questa città, mi piacerebbe chiudere la carriera in questo club. Una volta che ho smesso di giocare vorrei stabilirmi qui con la mia famiglia» (Pepe Reina, portiere spagnolo del Napoli).

NOSTALGIA «Gli anni più belli e spensierati che ricordi, sono quelli passati alla parrocchia di San Saba. Solo se alla domenica andavi alla messa allora avevi diritto a giocare a basket, pallavolo o calcio con i più grandi, nel campetto dell’oratorio. Quando ogni tanto ci passo mi si stringe il cuore per la nostalgia» (Claudio Ranieri, allenatore del Leicester).

TRE/1 «Fortunatamente ho davanti gli ultimi tre mesi da presidente del Palermo, punto alla salvezza e a passare la mano già a giugno. Anche ieri ho ricevuto possibili acquirenti» (Maurizio Zamparini).

TRE/2 «Gli stranieri sono troppi, è evidente, così il nostro calcio rischia di essere stravolto. L’ideale sarebbe averne solo tre per squadra come noi: Duncan, un giocatore di grandi prospettive ma poco considerato dai critici, Vrsaljko e appunto Defrel. Tre è un numero perfetto: pensiamo al Milan del Gre-No-Li o a quello degli olandesi» (Giorgio Squinzi, presidente del Sassuolo e di Confindustria).

AMICI «Mi piacerebbe se restasse. Ha ancora un anno di contratto. Noi litighiamo spesso, ma subito dopo siamo amici come prima» (James Pallotta, presidente della Roma, parlando del suo direttore sportivo Walter Sabatini).

CHILI «Quando iniziai a correre in F.1 le vetture pesavano 600 chili, erano veloci e agili e sollecitavano meno le gomme. Ora si parla di farle arrivare a 700 chili, ma più si appesantisce l’auto, più forza graverà sulle gomme, che andranno peggio. Poi ci sarà meno carico aerodinamico: per avere monoposto più veloci basta alleggerirle, senza stravolgere i regolamenti. Credo che noi piloti dvremmo essere consultati, specialmente chi corre da 10-15 anni sa cosa serve per migliorare le vetture» (Lewis Hamilton, pilota della Mercedes, campione del mondo in carica).

TUNNEL «Dopo l’ultimo intervento la mia gamba s’era rimpicciolita ed era debole: solo io so quanto ho faticato per recuperarla. Ma ho dovuto aiutarmi con la testa: cercavo la luce alla fine del tunnel, volevo essere certa di tornare a sciare» (Lindsey Vonn, sciatrice).