Affari&Finanza – la Repubblica 22/2/2016, 22 febbraio 2016
SOLVI, LA NUOVA CESSIONE E L’IRA DELL’ANTICA TESTIMONIAL
«L’ho letto pochi giorni fa e sono rimasta sconcertata. Mi dispiace tantissimo. Parliamo di un’ottima birra, che rivaleggia con quelle tedesche, belghe e olandesi, bevuta all’Oktoberfest di Monaco, servita dai pub di Londra ai bistrot di Parigi». Solvi Stubing interpretò dal 1967 al 1972 i popolarissimi caroselli della Peroni. Che furono al centro di un caso improntato al politically correct: nella prima versione – c’era sempre una fuga precipitosa in autobus, in taxi, a piedi – lei diceva quando veniva raggiunta dal “pappagallo” di turno: «Chiamami Peroni, sarò la tua bionda». Le nascenti associazioni femministe insorsero e lo slogan fu cambiato: «Chiamami Peroni, sarò la tua birra». Oggi la Stubing, nata a Berlino Est e rimasta sempre a Roma fin da allora, è dirigente dell’Isvema, di cui ha anche una significativa quota, un’azienda di produzione che tra l’altro realizza rotocalchi filmati quali Ciak si gira, Cinerama, Cinemondo, Cinema mio, Cinerubrica. E dopo tanto silenzio ha commentato pubblicamente la cessione della Peroni alla Asahi, anche se per la verità il marchio nato a Roma in via Nizza non è più italiano da moltissimi anni. Dopo la prima “bionda” Peroni molte altre sono state protagoniste di analoghi spot: la statunitense Jo Whine nel 1973, l’inglese Michelle Gastar (1974), la sudafricana Anneline Kiel (1977), l’americana Lee Richard (1981), l’italiana Milly Carlucci (1984), la svedese Filippa Lagerbäck (1993), la slovacca Adriana Sklenarikova (1997), l’americana Jennifer Driver (1997) e ultima la danese Camilla Ves. Solvi Stubing nello spot Peroni negli anni ’60.
Affari&Finanza – la Repubblica 22/2/2016