Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  febbraio 18 Giovedì calendario

STANCHI

«Poco mestiere, nessuno di noi pensa sul serio di lavorare nella vita, altrimenti ci alzeremmo sempre stanchi» (Claudio Ranieri, allenatore, e il segreto delle vittorie del suo Leicester).

TANTI «A 38 anni come ho io fa sempre piacere giocare, correre, ma è giusto dare spazio ai ragazzi che si mettono in mostra. A Udine ce ne sono tanti di bravi: Duván Zapata, o Perica che sta facendo benissimo. Io in undici anni ne ho visti tanti passare, tanti hanno fatto una grande carriera» (Totò Di Natale, attaccante dell’Udinese).

STRADA «Io sono qui a Firenze da dodici anni. Sono cresciuto, ma il vissuto me lo porto sempre dentro. Il successo? Io non cambio, rimango semplice e umile. So chi sono e così voglio restare. Chi ha buone basi costruite nel tempo non credo faccia fatica a rimanere concentrato sulla propria strada» (Federico Bernardeschi, attaccante della Fiorentina).

AMBIZIOSO «Io guadagno quanto merito di guadagnare, ma sono anche molto ambizioso» (Daniel Ciofani, attaccante del Frosinone, finora sette gol in Serie A).

FRATELLO «Vorrei rivederli tutti, i nostri campioni. Da Van Basten che ha lasciato il calcio troppo presto a Baresi, il nostro Capitano, da Savicevic a Ronaldinho, da Maldini a Costacurta, a Tassotti, a Donadoni, a Massaro… Non posso citarli tutti. Ma ho voluto bene a tutti e per molti di loro sono stato un fratello maggiore» (Silvio Berlusconi, che festeggia domani i trent’anni esatti alla guida del Milan).

CAMBIARE «Quando un giocatore cambia la società riparte da zero. E questo fa parte del mio carattere. Ripartire e riconquistare tutti. Per la mia carriera è stato utile: se uno gioca sempre nella stessa squadra, può esserci l’anno più difficile, ma la piazza ricorda gli anni indietro. Io facendo così sono dovuto sempre ripartire da zero. E impormi ogni volta» (Luca Toni, attaccante dell’Hellas Verona).

BASTARDO «Lo sci è uno sport bastardo, ci si fa male. Ed è un ciclo continuo, magari c’è qualcuna che non va più così forte ma ne arriva una nuova. Anch’io ho saltato una stagione per infortunio e me ne sono fatta una ragione» (Federica Brignone, la sciatrice italiana più in forma del momento).

VELOCE «Datemi tempo per tornare in forma. Non sono mai stato uno veloce» (Martin Castrogiovanni, rugbista, operato per un tumore al rene quattro mesi fa).