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 2016  febbraio 17 Mercoledì calendario

Sia detto in premessa: qui nessuno intende scherzare con i santi (mentre i fanti, purtroppo, sembra ineluttabile destino che vadano a combattere in Libia)

Sia detto in premessa: qui nessuno intende scherzare con i santi (mentre i fanti, purtroppo, sembra ineluttabile destino che vadano a combattere in Libia). Ma il silicone fa davvero miracoli. Detta altrimenti: quanti pellegrini, delle decine di migliaia che l’altra settimana si sono avvicinate alle spoglie di Padre Pio, sapevano che il volto del frate è stato in realtà ricostruito con evolutissima tecnica su una maschera di polimero inorganico prodotta a Londra dalla Gems Studio, rinomata azienda che lavora per i più importanti musei delle cere nel mondo? PADRE PIO GEMS STUDIO PADRE PIO GEMS STUDIO Ora, è possibile e magari probabile che chi ha fede consideri questo artificio magari non proprio naturale, ma del tutto implicito, sottinteso, oppure trascurabile, secondario. Ciò non di meno, quella che si vede nella foto qui sotto, scattata nel 2008 da Alessandro Di Meo, resta pur sempre una reliquia. Il punto sensibile, e per certi versi decisivo, è che si tratta di una reliquia evoluta, tecnologica, siliconata, appunto. Lo stesso corpo del santo è conservato dentro la teca nella sua relativa integrità grazie a complessi ritrovati della chimica inorganica: materassini in plexiglass, contenitori in Pvc di gel silicei per l’umidità, insufflaggio d’azoto contro le reazioni ossidative. Come dire che il sacro, e la devozione che in esso si rispecchia e si riconosce, sono venuti a patti con la materia artificiale; e che i santi rimangono tali anche nel tempo della loro riproducibilità post-umana. PADRE PIO PADRE PIO Con qualche azzardo – e la benedizione dei frati di San Giovanni Rotondo e il consenso degli ingegneri della Gems Studio – si può ritenere che rimasugli di ossa e pugni di cenere non spingono le masse ad accostarsi agli altari. La questione è stata sviscerata anni orsono da Stefano Moriggi e Gianluca Nicoletti in un brillante libricino, Perché la tecnologia ci rende umani (Sironi, 2009), che senza complessi né irriverenze descrive come si siano moltiplicati i livelli di realtà. Fino al punto di ribaltare antichi modi di dire, per cui chi muore si rivede, e infatti Padre Pio si rivede «tale e quale», identico a se stesso. 2. PADRE PIO, IMBROGLIONE O SANTO? Don Aldo Antonelli per www.huffingtonpost.it patty pravo come padre pio sanremo2016 patty pravo come padre pio sanremo2016 Il chiasso mediatico del viaggio turistico della salma di Padre Pio dalla cripta dorata di San Giovanni Rotondo alla piazza domata di San Pietro in Roma non può zittire tutti gli interrogativi sulla storia del cappuccino di Pietralcina. Le migliaia di flash che illuminano la bara del "santo" non riescono a diradare la nebbia che avvolge il personaggio. E tra le opposte sponde della venerazione e del biasimo, delle lacrime di commozione e dei gesti di rigetto sorge imperioso il bisogno di sapere, di vederci chiaro, e soprattutto di distinguere. processione con le spoglie di padre pio e san leopoldo mandic 2 processione con le spoglie di padre pio e san leopoldo mandic 2 In occasione della canonizzazione di Padre Pio, decisamente voluta e pomposamente celebrata da papa Giovanni Paolo II il 16 Giugno del 2002, Giancarlo Zizola ebbe a dichiarare: "Se restano delle domande sul fenomeno di Padre Pio, tanto più inquietanti quanto più imponente è la massa che lo acclama santo in San Pietro, esse non riguardano affatto la sua santità, per quanto connotata da forme religiose primitive e fortemente antimoderne". A noi sembra, invece, di dover affermare che il "fenomeno" pone delle domande sul fatto stesso della sua "santità". Una santità, sia chiaro, non intesa secondo i canoni della religiosità popolare o, peggio, secondo le straordinarie capacità divinatorie; ma una santità che porti i connotati di colui che, per noi cristiani, è l’ "Unico Santo": Gesù di Nazareth. processione con le spoglie di padre pio e san leopoldo mandic 1 processione con le spoglie di padre pio e san leopoldo mandic 1 A noi non risulta che questo Gesù abbia passato la sua vita rinchiuso in un confessionale, tra peccati e assoluzioni, così come ha fatto padre Pio. Né ci risulta che padre Pio abbia percorso, come Gesù, le strade polverose della sua Puglia accogliendo i piccoli e denunciando i poteri. C’è un libro, edito dalla Einaudi: "Padre Pio. Miracoli e politica nell’Italia del Novecento" di Sergio Luzzatto dal quale, nel blog di don Franco Barbero, Antonio Vigilante estrae tre episodi della vita di questo frate molto significativi. PADRE PIO PADRE PIO Primo. 1911-1913. Dopo essere stato ordinato sacerdote, il giovane fra’ Pio passa quasi tutto il tempo nella sua casa di Pietrelcina, perché malanni non meglio precisati gli rendono impossibile la vita in convento. E da casa sua scrive lettere ai suoi direttori spirituali, fra’ Benedetto e padre Agostino, entrambi di San Marco in Lamis. Lettere nelle quali descrive con trasporto il suo travaglio spirituale, le sue estasi, il suo rapporto personale con Cristo. Ma le lettere sono copiate, per la precisione riprese parola per parola dell’epistolario di Gemma Galgani, una donna di Lucca che aveva ricevuto le stimmate nel 1899, e il cui libro era tra le letture del giovane frate. PADRE PIO PADRE PIO Due. 15 agosto 1920. San Giovanni Rotondo. Un’automobile esce dal convento dei cappuccini per giungere nella piazza principale del paese. A bordo padre Pio, acclamato dalla folla. Giunto in piazza, il frate benedice la bandiera dei reduci, che nella zona hanno organizzato le prime squadre fasciste. Due mesi dopo, in quella stessa piazza, undici contadini socialisti saranno massacrati dai soldati. All’indomani dell’eccidio, il frate accoglierà con grande cordialità nel suo convento Giuseppe Caradonna, figura di primo piano del nascente fascismo in Capitanata. Tre. 1921. Il Santo Uffizio manda a San Giovanni Rotondo monsignor Raffaele Carlo Rossi, per interrogare il frate. Tra le altre cose, monsignor Rossi gli chiede conto di una certa sostanza da lui ordinata in gran segreto in una farmacia locale, che poteva servire a procurare le stimmate. Il frate si difende sostenendo che intendeva usarla per fare uno scherzo ai confratelli, mischiandola al tabacco in modo da farli starnutire. padre pio padre pio Antonio Vigilante conclude, tagliente: "Il profilo che emerge è quello di un fascista un po’ imbroglione, privo di qualsiasi spessore umano e culturale". Che non sembrino irriverenti questi termini. Padre Gemelli, il fondatore dell’Università cattolica di Milano, in una relazione dopo una sua visita di ispezione lo definì "autolesionista, imbroglione, psicopatico". le spoglie di padre pio arrivano a roma 9 le spoglie di padre pio arrivano a roma 9 Lasciamo agli specialisti l’analisi sociopsicologica sul rapporto tra questo frate e la massa di devoti che lo adorano al limite del feticismo. A noi non resta che denunciare il fenomeno: un minestrone tossico di superstizione, di fanatismo, di miracolismo. E in più: l’esteriorità dei riti, la rinuncia al pensiero, l’affarismo, la furbizia, l’abuso della credulità popolare. E ci interroghiamo su una Chiesa tutta ripiegata nella gestione affaristica del fenomeno, convinti, con il compianto Giancarlo Zizola, che tutto ciò non fa bene alla crescita della fede e alla maturazione dei fedeli. le spoglie di padre pio arrivano a roma 8 le spoglie di padre pio arrivano a roma 8 "Dubito - scriveva su Rocca del luglio 2002 - che la fede abbia qualcosa da guadagnare da questo genere di sfruttamento del mito messo in scena. Vi è una visibilità della religione che oscura il volto del Dio di Gesù Cristo, con le maschere di un Dio falso e perfino perverso, troppo simile alle figure degli idoli delle religioni naturalistiche. Per chi sente coabitare sotto lo stesso tetto della coscienza il credente e il non credente, è legittimo, e anzi necessario dichiararsi ateo di quella specie di falso dio".