Vittorio Sabadin, La Stampa 6/1/2016, 6 gennaio 2016
PIUMINI
Chissà cosa è preso ai dipendenti del Castello di Windsor. Qualche mese fa hanno minacciato uno sciopero per avere un aumento e adesso si permettono addirittura di sostenere che la regina Elisabetta, nota in tutto il mondo per l’ineguagliabile livello della sua ospitalità, ha reso simili a quelle di un albergo le camere da letto della sua residenza più amata.
Rebecca English, royal correspondent del «Daily Mail», ha scoperto che si è rischiata una vera e propria rivolta delle governanti quando è stato annunciato che sui letti delle camere degli ospiti non ci sarebbero più state lenzuola e tradizionali trapunte, ma moderni e dozzinali piumini. Se ne è molto parlato, tra il personale, durante ogni pausa pranzo. Le housekeeper con più lungo servizio hanno osservato che fare bene un letto è una vera arte e che solo lenzuola perfettamente sistemate, tirate senza una piega e che pendono con la stessa lunghezza da una parte all’altra del letto, conferiscono a una camera un tocco regale, mentre chiunque è in grado di coprire un materasso con un sacco pieno di piume.
È vero che rifare un letto con le lenzuola richiede più tempo e più personale, ma se si va avanti così si finirà col mettere anche un cioccolatino sul cuscino e non ci sarà più alcuna differenza fra Windsor e un qualunque Four Season. I letti con la trapunta offrivano poi la possibilità agli ospiti di aggiungere altre coperte come si fa con i vestiti, cosa molto utile quando si dorme d’inverno in un castello che ha 1000 anni e il cui impianto di riscaldamento non è tra i più efficienti. E in ogni caso solo un lenzuolo ben tirato e piegato nel modo giusto dà agli ospiti la sensazione che hai dedicato loro tempo e attenzioni.
È improbabile che a prendere la decisione sia stata la Regina. È noto che lei non ama i piumini. Nella sua unica camera da letto visibile al pubblico, quella che usava a bordo del Royal Yacht «Britannia» ora ormeggiato a Edimburgo, ci sono lenzuola e normali coperte. Forse lo ha deciso il Master of the Household, sempre alle prese con il problema di conciliare alti standard di ospitalità con la necessità di contenere i costi. Elisabetta passa sempre più tempo a Windsor, dove presto arriveranno i reali di Spagna, e invita spesso persone di rango a brevi visite chiamate «dine and sleeps» nelle quali l’ospite cena e dorme, una specie di regale mezza pensione.
Chi ha provato l’ospitalità di Elisabetta sa che non c’è niente di meglio al mondo. Agli uomini viene messo a totale disposizione un valletto, che si occupa di disfare la valigia e sistemare i vestiti e si informa sulle esigenze dell’ospite, indicandogli anche dove può trovare la stanza da bagno nel corridoio, visto che né a Buckingham Palace né a Windsor tutte le camere ne sono fornite. Alle signore viene assegnata una housekeeper e a quelle più importanti anche una delle «Lady in waiting» della Regina, nobildonne di alto lignaggio che qualche volta gli ospiti più rozzi, come gli americani, scambiano per cameriere, dando loro la biancheria da lavare. Alla partenza, la valigia viene rifatta in modo così impeccabile, con fogli di carta velina tra un abito e l’altro, che viene voglia di lasciarla per sempre così.