varie, 7 gennaio 2016
PARLARE
«Lo sapete, io non amo parlare ma coi giocatori non ci saranno problemi, nel quotidiano saprò trasmettere le mie idee» (Zinedine Zidane, allenatore del Real Madrid).
COPERTA «Anch’io a livello di gioco vorrei qualcosa di più, che è quello che stavamo facendo venti giorni fa, eravamo migliorati. Ma la coperta è corta a volte» (Roberto Mancini, allenatore dell’Inter).
PRECARIO «Io precario? Non mi ci sento per niente. Parlo spesso con i dirigenti, non avevo bisogno di un loro attestato pubblici di fiducia» (Rudi Garcia, allenatore della Roma).
CAMBIARE «Il motivo è semplice, voglio andare ad allenare in Premier League. Non per soldi: ho voglia di nuove sfide, nuove emozioni, nuovi ristoranti, nuove città. Mi serve cambiare: sono stato anche due anni a Brescia ed è stato bello» (Pep Guardiola, allenatore del Bayern Monaco, dalla prossima stagione sulla panchina del Manchester City).
PENTIMENTI «Qualcuno si è pentito di non avermi preso? Le decisioni degli altri vanno rispettate, ogni scelta è fatta a ragion veduta, poi capita di sbagliare, anche a me« (Roberto Donadoni, allenatore del Bologna, parlando della crisi del Milan).
FESTE «Durante le feste mi sono messo a correre e ho perso un chilo. Se vuoi raggiungere degli obiettivi devi sacrificarti, l’ho capito a 33 anni, se lo capivo a venti magari era meglio, ma va bene così» (Antonio Cassano, attaccante della Sampdoria).
HULK «L’Hulk che è in me mi ha portato alla soglia dei top 10 ma poi ha esagerato. Era andato oltre. A volte prende ancora il sopravvento però sto dimostrando che modificare atteggiamento a 28 anni si può. Certo se devo spaccare una racchetta, la spacco. Ma il pensiero di essere d’esempio per il mio cuginetto di dieci anni, che sogna di fare il tennista, mi frena» (Fabio Fognini, tennista).
MUSCOLI «Questo di oggi è un calcio che punta molto sulla fisicità: più si va avanti e più contano anche i muscoli. Forse è vero: in futuro sarà più difficile trovare chi continuerà fino ai quarant’anni con i riflettori accesi addosso...» (Marco Ballotta, ex portiere, che ha giocato fino a 44 anni).
SORRISO «Rio sarà la mia ultima Olimpiade e io voglio chiudere con il sorriso. Che significa prestazione bellissima, e anche se arrivi ventesimo pazienza. Oppure prestazione da schifo, ma con la medaglia. Perché quella si ricorda» (Filippo Magnini, nuotatore).