Fabio Pavesi, Il Sole 24 Ore 2/1/2016, 2 gennaio 2016
Passaggio d’anno e nuova vita per la Zucchi. L’accordo di ristrutturazione trovato a fine del 2015 con le banche creditrici permette ora l’aumento di capitale da 10 milioni con cui il fondo francese Astrance diventerà di fatto l’azionista di maggioranza del gruppo tessile, rilevando il testimone dal portiere della Juve e della Nazionale Gianluigi Buffon che dal lontano 2009 era entrato nel capitale della società: all’inizio con una quota del 2%, per poi salire prima all’11% poi al 19%, fino al 56%
Passaggio d’anno e nuova vita per la Zucchi. L’accordo di ristrutturazione trovato a fine del 2015 con le banche creditrici permette ora l’aumento di capitale da 10 milioni con cui il fondo francese Astrance diventerà di fatto l’azionista di maggioranza del gruppo tessile, rilevando il testimone dal portiere della Juve e della Nazionale Gianluigi Buffon che dal lontano 2009 era entrato nel capitale della società: all’inizio con una quota del 2%, per poi salire prima all’11% poi al 19%, fino al 56%. L’avventura dell’investitore-calciatore in Zucchi non è certo stata felice. Già dal 2010 la società tessile finisce nella lista nera della Consob e dal 2011 comincia un’inarrestabile declino con i ricavi che cominciano a scendere vorticosamente anno su anno. La Zucchi cumula perdite per oltre 40 milioni negli ultimi anni tanto da veder eroso il capitale, mentre i debiti con le banche salgono sopra gli 80 milioni. Il tutto nonostante due aumenti di capitale nel 2011 e nel 2013 che non bastano a risollevare le sorti del gruppo di Rescaldina. Per Buffon le perdite si contano in almeno una ventina di milioni ed è ovvio che il portiere della Juve cerchi una via d’uscita. Quella via d’uscita è il fondo Astrance, nuovo azionista di maggioranza con Buffon in posizioni defilata. Le banche esposte per 75 milioni non hanno potuto far altro che concedere nuovo tempo. Ora, nuovo socio forte o meno, Zucchi dovrà ritrovare la via della ripresa. È questa la sfida più difficile. Fabio Pavesi