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 2016  gennaio 04 Lunedì calendario

PANDORI «A

calcio sono sempre stato scarso, da ragazzino mi hanno fatto fare tutti i ruoli della panchina. Neanche da guardalinee mi volevano... A fare i pandori ho imparato col tempo. Basta usare prodotti di qualità e avere pazienza» (Luca Campedelli, presidente del Chievo e proprietario della Paluani).

SUPERMERCATI «So già tutto di questo derby di Genova e mi diverto come un matto. Ne parliamo nello spogliatoio, ma soprattutto me ne parlano i tifosi ovunque, per strada, nei supermercati: “Mi raccomando, dobbiamo vincere”, mi dicono. E’ questo che rende il derby una partita speciale: senti l’attesa della gente, vivi ogni cosa diversamente, l’adrenalina sale» (Fernando, centrocampista brasiliano della Sampdoria).

SUPERMAN «Higuain oggi è Superman, l’uomo più decisivo della A. Ma come squadra metterei davanti a tutte, ma leggermente, l’Inter. Ha valori importanti, individualmente ha ottimi livelli, sa quello che vuole ed è allenata da un grande allenatore» (Gianfranco Zola, ex giocatore, ora allenatore dell’Al-Arabi).

VECCHIO «Non fatemi sentire più vecchio di quello che sono. Ho allenato così tante squadre che ne affronto sempre una da ex» (Gigi Delneri, allenatore del Chievo, alla vigilia della sfida con la Juventus).

VALIGIE «La mia valigia a Carpi è quella di sempre. Un pigiama, due paia di tutto, un giubbotto invernale, uno per la primavera... » (Fabrizio Castori, allenatore del Carpi).

VITE «Tutti noi viviamo tre vite: quella pubblica, quella privata e quella segreta. A Maicon lasciamogli la sua vita segreta, perché resta un grandissimo professionista» (Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, parlando del difensore brasiliano Maicon, in scadenza di contratto).

ASSASSINO «A San Silvestro, al mattino ho pedalato. Un bel giro di oltre 100 chilometri sulle nostre colline romagnole con due volte la Colla. Eravamo circa 130, ormai questo è un appuntamento tradizionale. Vado come un assassino!» (Davide Cassani, c.t. della nazionale italiana di cicilismo).

TESTARDISSIMO «Lui è testardo, testardissimo, sa benissimo come muoversi e quando muoversi, io ho più bisogno della parola giusta, della squadra intorno, sono più razionale forse e meno istintivo» (Fabio Aru, ciclista, parlando del collega Vincenzo Nibali).