Giovanni Bignami, La Stampa 2/1/2016, 2 gennaio 2016
Via al telescopio gigante mentre partiranno le sonde per Marte e Giove Giovanni Bignami Non solo gennaio
Via al telescopio gigante mentre partiranno le sonde per Marte e Giove Giovanni Bignami Non solo gennaio. Tutto il 2016 sarà un anno bifronte per l’astronomia: partirà la costruzione di nuovi grandi progetti per l’astronomia del futuro da terra e arriveranno invece a compimento missioni di planetologia spaziale. Comincerà lo Extremely Large Telescope, orgoglio dell’astronomia europea e mondiale. Sarà il più grande del mondo, con uno specchio di quasi 40 m e con dentro tutta la tecnologia del futuro che l’Europa (e l’Italia) hanno già cominciato ad inventare. Andrà su una cima di 3 mila metri nel deserto del Cile, dove le stelle di notte si toccano con la mano. Di fianco, in un una conca pianeggiante dello stesso deserto, sorgeranno decine di telescopi più piccoli, ma altrettanto avanzati tecnologicamente. Prenderà il via la costruzione del Cerencov Telescope Array Sud, quello che, insieme con il suo segmento Nord che sta partendo alle Canarie, aprirà l’ultima finestra del cielo. Sfruttando la geniale idea di un fisico russo, useremo la nostra atmosfera per rivelare raggi gamma di altissima energia, cioè gli ultimi messaggeri mai visti da quasar, galassie e buchi neri, con il segreto delle loro incredibili energie. Se da terra gli astronomi progettano e costruiscono il futuro (e voi studenti di adesso pensate alle splendide possibilità di ricerca che Elt e Cta offriranno), dallo spazio, in planetologia, siamo pronti a raccogliere risultati del lavoro di anni (o decenni). Come per la ormai famosa Rosetta, lanciata dall’Esa nel 2004 a catturare una cometa lontana dal Sole per poi accompagnarla, volandole di fianco, fin quasi da noi. Nel 2016 la missione finirà in modo glorioso: scenderà dolcemente sul corpo patatoide della cometa stessa e ci regalerà ancora immagini tanto spettacolari quanto uniche scientificamente. In gennaio, l’Esa farà un altro colpaccio: partirà ExoMars, l’innovativa sonda per Marte, costruita con un contributo importante della Tasi di Torino. Arriverà a Marte in ottobre e, per la prima volta nella storia dell’umanità, su Marte ci sarà una sonda disegnata apposta per scoprire se su Marte ci sono, o più probabilmente ci sono state, tracce di vita. Non cerchiamo marziani piccoli e verdi, ci accontenteremmo di qualche poco mediatico batterio, anche fossile. Ma anche la Nasa dirà la sua: nel 2016 arriverà a Giove la sonda Juno, lanciata anni fa. Resta tantissimo da scoprire sia sul pianeta gassoso e gigante sia sulle sue misteriose, numerosissime lune. Anche qui avremo immagini spettacolari, certo da prima pagina, insieme con dati scientifici su un altro oggetto misterioso del sistema solare. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI