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 2015  dicembre 31 Giovedì calendario

MELONE

«Dico che ogni stagione ha il suo melone e Francesco si è goduto tutto, al punto che ora penso abbia desiderio di altro. Ma rimarrà comunque nel mondo del pallone, non ci sono dubbi» (Ilary Blasi parlando del marito Francesco Totti).

FIGLI «Ancora non ho deciso il giorno del mio ritiro dalle gare. Sicuramente non ci sarà un’altra Olimpiade, ma per un po’ continuerò a gareggiare. Poi l’idea è ovviamente quella di far crescere la mia famiglia ed avere dei figli» (Tania Cagnotto, tuffatrice).

PEPPE «Ricordo che Peppe era un grande professionista, un ragazzo eccezionale. Non credo di avergli insegnato qualcosa sul piano tattico, era già un allenatore in campo» (Carletto Mazzone parlando di Pep Guardiola, ora tecnico del Bayern Monaco, da lui allenato ai tempi del Brescia).

ORECCHINO «Se mi fossi messo l’orecchino da ragazzo, papà me l’avrebbe strappato e forse anche adesso ci proverebbe, così come farebbe storie per i tatuaggi se li avessi. Per fortuna non mi piacciono. Sull’omosessualità invece ammetto di essere tra quelli che dicono che il calcio non è pronto per i coming out, ma mi pare che tutta la società sia arretrata» (Lorenzo De Silvestri, calciatore, difensore della Sampdoria).

GANZO «Sono sempre stato appassionato della Ferrari, da ragazzino con mio papà il gran premio era l’evento della settimana. Ero tifoso di Schumacher, poi ho sempre avuto una simpatia per Raikkonen che per me era il più ganzo. Meno per Alonso. Adesso apprezzo sempre di più Vettel» (Niccolò Campriani, olimpionico di tiro a segno).

RICCHEZZA «Non come i calciatori, ma i campioni se la passano molto bene anche nel surf. Io ho i miei sponsor e riesco a guadagnare abbastanza per vivere. Ma ora non mi interessa diventare ricco. Penso solo alla fortuna che ho di viaggiare, vedere posti incredibili. Ho imparato lingue, conosciuto Paesi e religioni diverse. Se non è ricchezza questa...» (Leonardo Fioravanti, surfista, primo italiano a vincere il Mondiale under 18 di surf da onda).

MAGARI «L’atletica è la ferita più grande del 2015 appena concluso. Siamo ripartiti da zero. Ora dovremo capire se Rio 2016 sarà la conclusione di un periodo negativo o l’inizio di uno positivo. Spero nel secondo. Magari ci scappa qualche medaglia» (Giovanni Malagò, presidente del Coni).