Pietro Acquafredda, Anno Santo 1300. Card. Stefaneschi: Libro del centesimo anno o Giubileo, 1300 circa, 29 dicembre 2015
Giubilei– Senza indugio, nel primo Giubileo, gli abitanti della città di Roma, capitale del mondo, senza distinzione di sesso o di età, purché avessero compiuto gli anni della pubertà, ritornavano incessantemente alle basiliche dei loro santi Patroni, fino al compimento dei prescritti giorni di intervallo
Giubilei– Senza indugio, nel primo Giubileo, gli abitanti della città di Roma, capitale del mondo, senza distinzione di sesso o di età, purché avessero compiuto gli anni della pubertà, ritornavano incessantemente alle basiliche dei loro santi Patroni, fino al compimento dei prescritti giorni di intervallo. Non mancavano fanciulle, le quali di giorno per verginale pudore se ne stavano in casa, riparate dagli sguardi degli uomini, e si recavano ai sacri templi dei Principi di notte, sotto la fida custodia delle matrone. E non ci si poteva attendere di meno, poiché dava loro buon esempio ciascuno dei padri del Sacro Collegio, sia di giovane età, sia d’età avanzata, col compiere le visite prescritte. Con il divulgarsi della notizia dell’indulgenza dell’anno centesimo, folle di pellegrini si misero in cammino verso Roma così numerose, da lasciare, dovunque passassero, l’impressione di un esercito o di uno sciame. (Anno Santo 1300. Card. Stefaneschi: Libro del centesimo anno o Giubileo, 1300 circa)