27 dicembre 2015
Un ginepraio. Un vaso di pandora di interessi, etnie, religioni. Raccapezzarsi tra chi combatte chi in Siria non è facile
Un ginepraio. Un vaso di pandora di interessi, etnie, religioni. Raccapezzarsi tra chi combatte chi in Siria non è facile. E’ di sicuro il fronte più caldo e complesso della "Terza guerra mondiale", per usare le parole di papa Francesco. Che sia mondiale non c’è più dubbio con l’entrata in guerra della Russia e l’alta tensione con la Turchia, alleato Nato, dopo l’abbattimento di due caccia russi da parte di Ankara. Se qualcuno avesse dei dubbi, basta ricordare che sono coinvolti 7 dei maggiori 10 produttori di petrolio al mondo e i primi 6 di gas. In questo caso l’Is non è il soggetto più odiato, e neppure più combattuto. Nella carta di Limes lo schieramento in campo tra chi combatte l’Is, chi non lo combatte (o solo apparentemente) e chi anzi lo aiutava. Leggi l’editoriale di Limes 11/15 La strategia della paura Al centro dei giochi il governo di Bashar al-Assad, difeso da Russia, Iran e Hezbollah libanesi, e combattuto da Turchia, Arabia Saudita, Stati Uniti. Le posizioni si capovolgono nei confronti dei ribelli, con la complicazione però delle divisioni tra le varie fazioni, più o meno integraliste. Più in disparte - e qui è stata a lungo la sua forza - lo Stato islamico, che ne ha approfittato per espandersi in Siria e Iraq, dove solo ora sembra subire alcuni rovesci. Qui una breve cronologia della guerra: 2011 Arriva la ’primavera araba’ , iniziano le proteste in Siria. Il regime di Assad reagisce con arresti e violenze Bashar al-Assad ha ereditato il potere dal padre nel 2000. La sua famiglia è alawita, minoranza musulmana vicina agli sciiti. La maggioranza della popolazione siriana è invece sunnita. Una parte dell’esercito si ribella. Nasce l’Esercito di liberazione siriano. Assad bombarda la popolazione nelle aree controllate dall’opposizione 2012 Tra i ribelli compaiono diverse milizie integraliste sunnite. Il fronte dell’opposizione si allarga e si divide in varie fazioni. La più importante è il Fronte al-Nusra collegata ad al Qaeda. Turchia, Arabia Saudita e Qatar sostengono e aiutano i ribelli, che conquistano Aleppo, e attaccano più volte Damasco. I curdi dell’Ypg iniziano la campagna di liberazione del Kurdistan siriano. 2013 L’Iran e i libanesi sciiti dell’Hezbollah intervengono a sostegno di Assad. Tra i ribelli gli integralisti prendono il sopravvento. Nasce lo Stato islamico di Iraq e ash-Sham (Siria/Levante). Varie le sigle con cui viene indicato: Is, Isis, Daesh. Arrivano in Siria oltre 10 mila miliziani stranieri ( ’foreign fighters’) da oltre 70 paesi. Diventeranno nei mesi successivi oltre 20mila. 2014 Lo Stato islamico conquista ampie aree tra Iraq e Siria. Proclama il califfato e prende il sopravvento su al Nusra. Violenze su cristiani, yazidi, e curdi. Assedio di Kobane, città curda sul confine turco-siriano. Coalizione a guida Usa, con Turchia e altri paesi contro sia l’Is che il governo di Assad 2015 Intervento militare russo contro ribelli (e Is) e a sostegno del governo Assad F-16 turchi abbattono jet russo. Alta tensione tra Mosca e Ankara Secondo l’Osservatorio dei diritti umani le vittime della guerra sono oltre 200mila. I rifugiati sono oltre 4 milioni. La maggioranza va in Turchia, una parte minore si dirige verso l’Europa Gli sfollati nel paese sono sette milioni su una popolazione totale di 22 milioni