Pietro Acquafredda, Giubileo del 1950, 22 dicembre 2015
Giubilei– Le notizie circa l’afflusso dei pellegrini negli Anni Santi offrono dati molto interessanti
Giubilei– Le notizie circa l’afflusso dei pellegrini negli Anni Santi offrono dati molto interessanti. Per il primo Anno Santo, nel 1300, si parla di due milioni di “romei”, cifra che va certamente considerata come un “tentativo di tradurre in numero la sensazione di stupore diffusa in tutti coloro che furono testimoni di un movimento di persone veramente straordinario dati i tempi e le circostanze di fatto in cui avvenne”. Folle numerosissime accorrono anche per il Giubileo del 1350 e degli Anni Santi del secolo XV. Diminuiscono invece i romei, specialmente stranieri, a partire dal 1525, a causa anche della riforma protestante per la quale il pellegrinaggio è una pratica inutile, come ogni altra opera di pietà. Dal 1575 al 1675 la cifra più verosimile (e che si può calcolare con molto maggiore serietà che non per i secoli precedenti) si aggira per ognuno degli Anni Santi compresi in quel periodo fra i 500.000 e 600.000 pellegrini ecc... Naturalmente queste moltitudini erano variamente distribuite nelle diverse parti dell’anno. I periodi di maggiore afflusso erano due: quello dall’Avvento a Natale (dicembre) e dalla Quaresima a Pasqua (marzo-aprile), perché in essi sono contenute le maggiori feste della Chiesa, sia perché corrispondono ai periodi nei quali la coltivazione dei campi non ha bisogno di cure particolari, e il clima è più favorevole, senza le calure estive apportatrici di stanchezza e di epidemie. (Anno Santo 1950. Giubileo del 1950. Opera naz. per il Mezzogiorno d’ Italia e per gli Orfani di guerra)