Filippo Buraschi, MilanoFinanza 22/12/2015, 22 dicembre 2015
CI VOLEVA IL SAGGIO PER FAR CAPIRE QUALE EUROPA VUOLE LA GERMANIA
Se le tesi scoraggianti espresse con assoluta non chalance dal saggio (???) consigliere del governo tedesco (e braccio destro del ministro delle Finanze Wolfgang Schauble) Lars Feld nell’intervista concessa al Corriere della Sera rappresentano davvero l’idea che la Germania ha dell’Europa, allora qualunque ipotesi di unione va messa in un cassetto da chiudere a tripla mandata.
Feld parla apertamente di possibili bail-in in Italia con tagli alle obbligazioni e ai conti correnti oltre 100 mila euro perché i bilanci bancari vanno corretti e non sarà tollerato alcun intervento in supporto.
E in caso di contagio? Semplice, ribatte Feld, chiedete aiuto al fondo salvataggi Esm e chiamate la Troika, così imparate (con tanto di sorrisino come riporta l’autore dell’articolo) ed evitate di contagiare noi tedeschi con le vostre schifezze. Tanto una garanzia comune sui depositi non c’è e non ci sarà mai perché sarebbe un modo di esternalizzare vecchi problemi e di aumentare i rischi per il sistema finanziario.
Ma come, non è forse la Germania che ha salvato con tonnellate di fondi pubblici le sue banche in difficoltà nel pieno della crisi del debito sovrano e che continua a farlo come dimostra il recente caso della Hsh di Amburgo che versava in una situazione analoga a quella delle quattro banche italiane salvate (ma a costo salatissimo per azionisti e bondholder)? Che c’entra questo, risponde candidamente Feld in stile marchese del Grillo (ricordate la celebre battuta, «io sono io e voi....), allora si poteva e anche adesso noi tedeschi possiamo, ci ha autorizzato la Ue perché Hsh è una banca di Stato e lo Stato è un azionista diverso dagli altri. Tradotto, se una banca tedesca salta può intervenire lo Stato e salvare persino gli azionisti (che nel caso Hsh è lo Stato stesso), se invece salta una banca italiana non possono intervenire né lo Stato né il Fondo di tutela perché per strane elucubrazioni quest’ultimo è considerato parastatale. E così azionisti e bondholder lo prendono in saccoccia.
Ecco, se herr Feld ha parlato in nome e per conto della cancelliera Merkel e del suo ministro delle Finanze, allora la Germania ha definitivamente gettato la maschera (se ce ne fosse ancora bisogno). Questa è l’Europa che vuole Berlino ed è un’Europa mille miglia lontana da come la volevano i suoi padri. Un’Europa che non c’è e della quale neppure si intravedono le fondamenta.