Antonio Calitri, Il Messaggero 22/12/2015, 22 dicembre 2015
TAGLI – Con un ulteriore taglio di 8 milioni di euro rispetto a quest’anno, l’ufficio di presidenza della Camera ha approvato il progetto di bilancio per il 2016 con il totale delle spese che si dovrebbe fermare a 978 milioni di euro
TAGLI – Con un ulteriore taglio di 8 milioni di euro rispetto a quest’anno, l’ufficio di presidenza della Camera ha approvato il progetto di bilancio per il 2016 con il totale delle spese che si dovrebbe fermare a 978 milioni di euro. Meno dell’1% di riduzione rispetto al bilancio 2015 ma ben 130 milioni di euro e l’11,7% in meno rispetto all’esercizio 2011, il più alto del decennio quando le spese di Montecitorio toccarono la cifra record di 1,108 miliardi di euro. L’ufficio di presidenza ha segnalato che rispetto all’amministrazione centrale dello Stato che ha aumentato le spese del 12,62%, si è registrata una differenza del 24%. La decisione dell’ufficio di presidenza ha fatto scattare lo stato di agitazione dei dipendenti della Camera per i quali è stato confermato il taglio delle indennità di funzione che consente 2 milioni di euro di risparmi. Per restare sotto il miliardo di euro, sono state adottate misure come la proroga al 2018 del blocco dell’indennità parlamentare e dei principali rimborsi per i deputati. E alla fine dell’anno prossimo, la Camera prevede di restituire al bilancio dello Stato 10,7 milioni di euro della dotazione ricevuta. Ieri però i dipendenti hanno annunciato lo stato di agitazione per la decisione della conferma del taglio delle indennità di funzione deciso lo scorso 9 dicembre e secondo le otto sigle sindacali che li rappresentano, frutto di una scelta unilaterale e con «l’assenza di una qualsivoglia contrattazione sulle misure oggetto degli indirizzi integrativi, nonché la mancata predisposizione del relativo calendario di trattative».