Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  dicembre 21 Lunedì calendario

DOLCE «Oggi ho un carattere migliore. A 14 anni ero molto spigolosa, poi mi sono addolcita. Ho raggiunto un equilibrio: né troppo dura né troppo dolce

DOLCE «Oggi ho un carattere migliore. A 14 anni ero molto spigolosa, poi mi sono addolcita. Ho raggiunto un equilibrio: né troppo dura né troppo dolce. E mi piaccio così» (Federica Pellegrini, nuotatrice). FAME «Un punto di forza dell’Inter di oggi? La fame. Non aver vinto niente negli ultimi anni aiuta a ricaricarsi. Credo che tutti abbiano molta voglia di tornare in Champions» (Luis Figo, ex calciatore). PANCIA «Con il passare degli anni ho migliorato la gestione emotiva prima di un match. Il mal di pancia c’è sempre, ma rispetto a una volta entro subito dentro una partita» (Giacomo Bonaventura, centrocampista del Milan). MASTERCHEF «L’anno prossimo Giampaolo al Napoli, Sarri al Real Madrid e Benitez a Masterchef» (Gene Gnocchi, comico). OMBRA «Quando arrivò all’Inter Benitez aveva paura pure della sua ombra, era geloso del ricordo di Mourinho. Avevo un armadietto con attaccate le foto dei miei successi passati e Benitez me le fece togliere, tanto per spiegare il tipo» (Marco Materazzi, ex giocatore dell’Inter e ora allenatore). GIORNALI «Sono anni che non leggo un giornale, quindi quello che scrivono non mi dà più fastidio» (Ronaldinho, fantasista brasiliano ora al Fluminense). ARTISTI «Ero niente male, numero 10, discepolo di Platini, uno dei più grandi artisti del ’900, niente da invidiare a Nureyev o Zidane e De Niro. Poi succedono cose o le devi far accadere» (Pietro Sermonti, attore). PRIVILEGIATO «A inizio carriera, dopo certe sconfitte in trasferta a mille chilometri, guardavo i pochi tifosi tristi e mi chiedevo chi glielo facesse fare. Ma non potevo capirli: la loro stessa passione non l’ho avuta. Io come altri miei colleghi. Andiamo via di casa presto per giocare, molti di noi non sono mai stati in curva. Se fossi uno con soli 20 euro in tasca, penserei a spenderli per mia figlia. Ma non faccio testo: sono un privilegiato» (Giandomenico Mesto, difensore, al momento svincolato). ALTI E BASSI «Abbiamo scritto una pagina di storia arrivando in A, ma il nostro obiettivo rimane la salvezza. Gli ultimi sono stati mesi difficili. Abbiamo avuto troppi alti e bassi, preso e cambiato allenatori troppo velocemente. Ringrazio chi è rimasto al mio fianco, dai magazzinieri ai dirigenti» (il patron del Carpi Stefano Bonacini).