Antonio Pascale, Il Sole 24 Ore 13/12/2015, 13 dicembre 2015
QUANTO PESANO I MICROBI
Sarà capitato anche voi: un piccolo problema di salute, le analisi del sangue così così, il dottore che vi guarda e vi dice: s’è fatta ora. Ci vuole una dieta. Quale scegliamo? Ce ne sono a decine. Vi confrontate con amici, esperti, parenti e ne cominciate una. A volte funziona, altre volte no. Oppure, funziona per un mese, poi non più. Altre volte il vostro amico che segue la stessa vostra dieta perde 5 chili, voi, invece, ne mettete su due. Il mistero del cibo. Un mistero moderno, di recente apparizione. In fondo, solo 60 anni fa il mistero non esisteva, mio nonno pativa la fame, ora ingrassiamo, e non basta, siamo fideisticamente esigenti nei confronti del cibo. Litighiamo con quelli che non nutrono la nostra stessa fede. E comunque lo vogliamo puro, bio, slow, antico, ogm free, sostenibile. Vogliamo un’agricoltura di sussistenza, cibo che aiuti l’Africa, i poveri, la madre terra, e però fosse una volta che rinunciassimo a mangiare: alla fine sempre in trattoria o attorno a un tavola finiamo.
Poi gli affanni, e ci tocca la dieta. La stessa cosa è successa a Tim Spector. Ha un problema di salute, si spaventa. La prima reazione la facciamo raccontare a lui «Decisi di rinunciare alla carne e ai latticini, con tutti i grassi saturi che li accompagnano, ma a seconda dell’ultimo articolo scientifico letto la scelta sarebbe potuta cadere anche su carboidrati, cereali, additivi, glutine, legumi o fruttosio. Per tutto il ventesimo secolo ci avevano raccontato che i grassi fanno male, ma qualcuno cominciava a mettere in dubbio quella teoria. Volevo portare alla luce la vera scienza dietro a questo e altri miti della dieta». Questo è il punto e la particolarità di questo libro. Spector è un genetista famoso (studia i gemelli), dunque da scienziato – e con le coordinate per orientarsi - comincia a spulciare gli innumerevoli studi scientifici prodotti in questi anni, e scopre che: «Gli studi sono per lo più osservazionali, e di questi quasi tutti sono trasversali, pieni di difetti ed errori sistematici; pochi sono longitudinali, cioè protratti nel tempo e quindi più affidabili. Solo una piccola parte è costituita dai trial randomizzati, i migliori, in cui i soggetti si vedono assegnare un alimento o una dieta in maniera casuale e gli sviluppi vengono monitorati per lunghi periodi. Ciò che continua a mancare è una comprensione più ampia della scienza che si cela dietro la nutrizione e le diete (…) e non conosciamo ancora i motivi delle enormi differenze tra gli individui e delle loro risposte fisiologiche agli alimenti».
E qui parte un’affascinante viaggio, ben raccontato, chiaro, serio e sì: scientifico. Spector maneggia molti strumenti di precisione ed è interessato a smontare le credenze sul cibo, per esempio: i formaggi ricchi di grassi fanno male? E vuole capire come mai si riscontrano tante differenze all’interno di un campione. «In molte delle coppie di gemelli britannici da me studiate, uno si era messo a dieta e l’altro no. Ed è stato interessante fare il confronto. Alla domanda se si fossero mai sottoposti a una dieta dimagrante per più di tre mesi, il gemello che rispondeva affermativamente era in media più grasso del gemello che aveva detto di no».
Viste le differenze tra gemelli omozigoti è veramente fondamentale chiedersi: ma forse, oltre ai geni, esistono altri fattori che causano i suddetti scarti? Sì. È questa la novità dell’indagine di Spector: i minuscoli microbi che abitano il nostro intestino, potrebbero essere la risposta all’attuale epidemia di obesità. Conoscere i nostri microbi è fondamentale per superare i tanti equivoci della dieta moderna, e il libro è un viaggio tra i microbi (circa due chili) che frequentano il nostro intestino. Un’affascinante viaggio dentro di noi, più che l’adagio: dimmi come mangi ti dirò chi sei - siccome mangiamo tutti e bene - meglio cambiare il punto di vista: dimmi che microbi hai e ti dirò cosa mangiare.