varie, 17 dicembre 2015
CONCERTI
«La fase alternativa, magari bohèmienne, non l’ho potuta sperimentare. Lo sport detta i suoi ritmi. Ai concerti ci posso andare ma non è che fanno parte dei miei sabati sera» (la nuotatrice Federica Pellegrini).
CENE «Organizzo tutti i giovedì una cena in cui metto i ragazzi attorno a un tavolo. Parliamo di tutto, magari davanti a un bicchiere di vino. Pucciarelli, Livaja, Mchedlidze e Piu sono tutti molto bravi. E se il presidente Corsi, che conosco da 20 anni, mi chiede un consiglio, non mi tiro mai indietro» (il capitano dell’Empoli Massimo Maccarone).
VEGANO «Curo la mia alimentazione, ma, per favore, non appiccicatemi etichette che non mi appartengono. Per esempio smentisco di essere diventato vegano. È però vero che l’amicizia con Marco Bianchi, il guru della cucina naturale, mi ha aiutato a capire come il cibo sia la benzina del nostro corpo e come più che la quantità sia importante la qualità degli alimenti» (il nuotatore Filippo Magnini).
SOLDATI «Con grande stupore mi sono accorto che in quattro mesi il generale Sinisa è stato degradato capitano dal Milan: sono state minate le sue certezze? Mah...» (il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero parlando dell’allenatore del Milan Mihajlovic).
NOBEL «Blatter è una persona da ammirare, ha fatto molto per il calcio e merita il premio Nobel per la pace per il suo lavoro: il suo contributo nella sfera umanitaria è stato colossale» (il presidente russo Vladimir Putin a proposito del presidente sospeso della Fifa Blatter).
RISPETTO «Non ho ancora parlato con Valentino, ma ci sarà tempo per farlo. Il nostro rapporto va come sempre. So che vivremo altri momenti di tensione, ma ci sarà rispetto, che è la cosa più importante. Questo è uno sport individuale ma condividiamo gli stessi colori» (il campione del mondo di MotoGp Jorge Lorenzo parlando di Valentino Rossi).
SICUREZZA «Le piste sono sempre più tecniche e un po’ si va a stravolgere la discesa libera. Hanno tirato via tutti i salti, spesso non ci sono difficoltà. Giusto far di tutto per la sicurezza, però non a discapito dello spettacolo» (l’ex sciatore Kristian Ghedina).
LUCI «Se in allenamento hai fatto dei tuffi da paura, non è detto che in gara ti vengano uguali. Un lieve dolore alla caviglia, un calo di concentrazione, una persona che fischia quando vai, una luce che abbaglia ti possono far sbagliare» (la tuffatrice Tania Cagnotto).