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 2015  dicembre 15 Martedì calendario

AMORI USCITI SUL FOGLIO DEI FOGLI DEL 14 DICEMBRE 2015


DIFESE Alle coppie che vogliono avere un figlio si consiglia di fare sesso regolarmente, anche nei periodi non fertili, perché avere una regolare attività sessuale aumenta le chance della donna di rimanere incinta. Il meccanismo lo spiega un team di ricercatori del Center for Integrative Study of Animal Behavior della Indiana University, Bloomington. Secondo questi, nelle donne sessualmente più attive il sistema immunitario predispone l’organismo alla gravidanza. Il sistema immunitario, infatti, reagisce a un comportamento sociale come il sesso con fluttuazioni delle difese durante le diverse fasi del ciclo, che rendono più facile poi l’accettazione del seme maschile nei giorni fertili (Marina Bidetti, l’Espresso 11/12).

CASA Mary Bauermeister dice di essere ancora innamorata del compositore tedesco Karlheinz Stockhausen, suo defunto marito. La conoscenza avvenne nel 1957, lei aveva 23 anni, lui 29. «Lo vidi per strada a Colonia e il mio cuore si fermò. Sentivo d’imbattermi in un’anima che da millenni era vicina alla mia. Il nostro amore era inevitabile anche se aveva una moglie, tre figli e un quarto in arrivo. Dal momento in cui gli ho aperto me stessa mi sono persa in lui». Fu lei a convincerlo a non nascondere la loro storia d’amore alla moglie Doris, che finì per accettare «un matrimonio a tre». Non andò male: «Doris aveva sei anni più di lui e dieci più di me, e il suo tratto materno ci tranquillizzava. Io presi le distanze dalla mia personale possessività. Nel momento in cui decisi che era quella la mia vita, potevo anche preparare loro la prima colazione. Abbiamo convissuto con rispettivo convincimento, anche perché intellettualmente Stockhausen era solo mio. Il nostro dialogo artistico era esclusivo». Nel 1967 Bauermeister e Stockhausen si sposarono, nel 1968 lei era incinta del secondo figlio e, durante un soggiorno in Messico, il compositore s’innamorò di un’altra: «Con la mia enorme pancia mi misi a riflettere sulla situazione e decisi di lasciarmi l’ego alle spalle. D’altronde tutti gli uomini sono infedeli e poligami. Il resto è ipocrisia. Stockhausen ha sempre avuto una o più donne che desiderava e un’altra che equivaleva alla casa. Doris era la casa e io il desiderio. Più tardi io divenni la casa e altre assunsero il mio ruolo. Dopo essersi separato prima da Doris e poi da me, ha continuato a vivere con due partner, come le musiciste con cui abitò fino alla morte nel 2007» (Leonetta Bentivoglio, la Repubblica 9/12).

CASCO Antonio Spagnolo, il chirurgo plastico fotografato qualche mese fa mentre si baciava con Roberto Bolle, ha detto di aver conosciuto il ballerino a una cena di fine settembre, a casa di un amico in comune: «Non è stato un colpo di fulmine. Semplicemente, parlando abbiamo scoperto delle affinità e, come succede in questi casi, abbiamo cominciato a vederci. In un mese ci saremo visti quattro o cinque volte. La sera che ci hanno fotografato, avevo appena regalato a Roberto un casco perché non lo aveva ed era la prima volta in vita sua che saliva su una moto. Gli stavo allacciando il cinturino. Eravamo molto tranquilli, uscivamo da un ristorante in Brera e nessuno dei due pensava ai paparazzi». Quando sono uscite le foto sono rimasti «agghiacciati»: «Ci siamo sentiti al telefono. Io non ho passato delle belle ore e nemmeno Roberto, credo, anche se con me non ha commentato. Da quel momento, abbiamo iniziato a sentirci più sporadicamente e poi ci siamo persi. Non è facile affrontare una situazione così». In casa sua non è stato un problema: «Vengo da una famiglia illuminata che mi ama per quello che sono. Mio padre quando ha visto le foto mi ha chiamato. Sa per dirmi cosa? “Sei pazzo a portare Bolle in moto? È una responsabilità terribile”. Mia nonna, a 96 anni, mi ha chiesto di conoscere il mio uomo quando ero fidanzato. Detto questo, però, anch’io da adolescente ho sofferto». A turbarlo è stato soprattutto il gossip: «Sono un uomo serio, vengo da una famiglia di medici, mio padre è un noto cardiochirurgo e i miei fratelli sono uno anestesista e uno radiologo, non mi va di essere oggetto di pettegolezzi che sviliscono il mio lavoro. Mi sono laureato con 110 e lode, sono arrivato primo all’esame di ammissione del corso di specializzazione di Chirurgia plastica, e per anni mi sono formato nei reparti di Oncologia dove mi sono dedicato alla ricostruzione mammaria. Tutto quello che ho fatto conta più della foto di un bacio». Anche se non si sentono più, non è arrabbiato con Bolle: «Tra me e Roberto c’è stata passione, anzi, direi un grande desiderio di conoscersi, ma le circostanze non sono state favorevoli. Roberto è un ragazzo incredibile, una perla rara per educazione, cultura, gentilezza e sensibilità. L’armonia che esprime ballando è esattamente la grazia che ha dentro. Ma in ogni caso per noi sarebbe stato difficile andare avanti. Lui si allena otto ore al giorno e vive solo per la danza. Io sono in sala operatoria dalle 7 del mattino e mando avanti due studi. Roberto è un orgoglio italiano e dunque gli auguro di continuare a vivere il suo sogno, proprio come merita» (Cristina Rogledi, Oggi 9/12).