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 2015  dicembre 13 Domenica calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 68

(Le porte del cielo. I giubilei e la misericordia)

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CARITÀ PAPALE, INDULGENZE, MISERICORDIA –
Mesopotonia. In Mesopotania, sin dal terzo millennio prima dell’era cristiana, venivano periodicamente promulgati editti di remissione che prevedano un esonero dal pagamento delle tasse ma anche, talvolta, un annullamento dei contratti tra privati.
Monaci irlandesi. Furono i monaci irlandesi, nel V e nel VI secolo, a portare sul continente la loro politica di penitenza tariffata, che si poteva sostituire alle lunghe penitenze come il pellegrinaggio in Terra Santa.
Indulgenza. La prima grande offerta di indulgenza fu promulgata da Innocenzo III nel 1208 nei confronti di quelli che partecipavano alla crociata contro gli albigesi.
Giubileo. Il primo Giubileo, nel 1300, fu frutto della pressione popolare: nella notte di Natale del 1299 un’incredibile folla di pellegrini e di romani si era raccolta infatti per assistere alle funzioni tenute nella basilica di San Pietro. Si era sparsa la voce, infatti, che all’entrare del nuovo secolo sarebbero state concesse indulgenze di eccezionale generosità. Si diceva che «nel primo giorno del centesimo si cancellava la macchia di tutte le colpe, nei rimanente che vi fosse una indulgenza di cento». L’afflusso eccezionale si ripeté il 1 gennaio. Il pontefice, Bonifacio VIII, decise allora di prendere in esame, da punto di vista storico e teologico, la possibilità di proclamare un’indulgenza plenaria in relazione centesimo anno. Il 22 febbraio, a san Pietro, il papa promulgò quindi solennemente la bolla del giubileo, che prevedeva la retroattività dell’indulgenza al Natale dell’anno precedente.
Visite. Per lucrare l’indulgenza giubilare, il papa prescrisse che si dovessero quotidianamente visitare San Pietro e San Paolo fuori le mura per un periodo di trenta giorni per i romani e quindici per i forestieri.
Porta santa. Papa Alessandro VI, Rodrigo Borgia, anch’egli ispirato dalle voci popolari: venne informato che, in prossimità di ogni giubileo, si andava dicendo fra i romani che nelle basilica di San Pietro vi fosse, nascosta, una porticina d’oro piccola e stretta, intorno alla quale si intrecciavano varie leggende. Il potere di questa soglia, secondo le voci, sarebbe stato immenso: chi la varcava, anche se macchiato di omicidio, veniva liberato da ogni colpa. E proprio per questo, nei secoli, passati, i papi l’avrebbero fatta murare. Alessandro diede peso alle voci, fece cercare la porta, ma non la trovò. Individuata una porta poco frequentata sulla facciata della basilica, il papa la fece preparare per la cerimonia in sei giorni: il piccolo varco laterale nella facciata di San Pietro fu ampliato e decorato per divenire la Porta santa, e poi murato. L’apertura della Porta santa fu celebrata personalmente dal papa la notte di Natale del 1499.
Anno santo. Alessandro VI fu il primo papa a volere che il Giubileo fosse chiamato«anno santo».
Carità papale. Clemente VIII, durante il giubileo del 1660, invitò alla sua mensa, ogni giorno, dodici poveri delle città servendoli personalmente, lavò i piedi ai pellegrini e ne confessò molti. Innocenzo X visitò personalmente la confraternita della Trinità dei pellegrini, lavando e baciando i piedi ad alcuni di loro, e poi li servì a mensa. Clemente X ripeté l’esperienza nel 1675.
Peccato. «Forse il più grande peccato del mondo di oggi è che gli uomini abbiano incominciato a perdere il senso del peccato» (Pio XII, 1946).
Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 13/12/2015