Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  dicembre 12 Sabato calendario

Come funzionerà il meccanismo. Consob vaglierà le singole posizioni dei risparmiatori. Visco (Bankitalia): «Fatto il meglio» Salvabanche, rimborsi caso per caso di Andrea Di Stefano wROMA Luce verde da Bruxelles alla soluzione allo studio del governo per i risparmiatori coinvolti nel crac delle quattro banche

Come funzionerà il meccanismo. Consob vaglierà le singole posizioni dei risparmiatori. Visco (Bankitalia): «Fatto il meglio» Salvabanche, rimborsi caso per caso di Andrea Di Stefano wROMA Luce verde da Bruxelles alla soluzione allo studio del governo per i risparmiatori coinvolti nel crac delle quattro banche. «Il governo intende dare una risposta. Stiamo preparando una norma che dispone la creazione di un fondo con il contributo delle banche», ha confermato ieri sera il ministro Pier Carlo Padoan davanti alla commissione Bilancio della Camera anticipando che sarà presentato un emendamento alla legge di Stabilità. A chi andrà il ristorno. Il fondo sarà utilizzato per pre-finanziare l’eventuale ristorno nei confronti dei risparmiatori: 10.500 investitori retail pari a 340 milioni di obbligazioni subordinate sottoscritte secondo i dati ufficiali del Mef. Il valore rappresenta circa il 45% del totale delle obbligazioni subordinate emesse, pari a 768 milioni di euro e lo stesso Mef sottolinea che i restanti 428 milioni sono stati venduti a investitori istituzionali che potrebbero averla immessa sul mercato secondario. Il meccanismo. L’analisi delle posizioni, «accertata con un’analisi di ogni singola posizione» come sottolineato da Padoan, sarà affidata ad una corte d’arbitrato (presso la Consob) secondo uno schema che ricalcherebbe la strada percorsa dalla Spagna nel 2013 con la risoluzione di diverse banche. Allora furono cancellati circa 15 miliardi di euro di obbligazioni junior e vennero istituiti dei tribunali arbitrali per valutare i casi di vendita di prodotti finanziari non adatti alle varie categorie di clienti. In quel caso fra il 10 e il 15% delle perdite fu ripagato dalle banche risanate e lo stesso risultato, si sottolinea, potrebbe essere raggiunto nel caso dell’Italia. Padoan e i dubbi dell’Ue. Il fallimento di una banca e l’eventuale perdita non può essere considerata «una crisi umanitaria» come quelle provocate da alluvioni o altri disastri, hanno sottolineato fonti della Commissione smentendo la posizione espressa alcuni giorni fa dal ministro Padoan che ieri sera ha riposto punto su punto durante l’audizione alla commissione finanze della Camera. «L’alternativa al salvataggio sarebbe stata la liquidazione delle banche», ha esordito il ministero dell’Economia spiegando che «in questo caso la procedura avrebbe comportato la vendita di tutte le attività e la distribuzione degli eventuali proventi», con un impatto superiore a quello attuale e anche il rimborso dei crediti “a vista” per oltre 10 miliardi. «Il sistema bancario italiano è rimasto in piedi senza neppure un euro dei 1.100 miliardi destinati in altri Paesi agli istituti di credito e si sono salvaguardati un milione di correntisti e obbligazionisti per un controvalore di circa 12 miliardi di euro, ai quali si aggiungono i posti di lavoro di 6.000 dipendenti e di 1.000 persone dell’indotto - ha continuato Padoan - è stato preservato il tessuto economico del territorio: circa 200mila piccole e medie imprese, commercianti e artigiani che dispongono di fidi e aperture di credito continuano a godere del sostegno finanziario per la propria attività». Bankitalia e Consob nel mirino. Non si placa, però, la polemica sul ruolo di Bankitalia e Consob. Contro la commissione si scaglia il Movimento 5 Stelle: «L’authority guidata dall’indagato Vegas è parte ampia del problema. La sua vigilanza sui prodotti emessi dalle banche, in tandem con Bankitalia che dovrebbe invece vigilare sugli emittenti, ha fallito in toto la propria missione». Dalla Consob si sottolinea che la commissione non ha ad oggi il potere di vietare il collocamento di prodotti considerati pericolosi, potere che le verrà conferito dalla prossima direttiva europea in vigore dal gennaio 2017, ma che potrebbe slittare al 2018. Visco al contrattacco. Ieri dopo il direttore generale di Palazzo Koch, che ha respinto gli addebiti, è uscito allo scoperto il governatore Visco: «Le questioni relative alle banche le consideriamo con un impegno che è massimo, facendo il meglio ed essendo sicuri di aver fatto il meglio ma siamo pronti a riferire in tutte le sedi a ciò deputate, con tutta la dovizia di particolari necessaria». Parole non sufficienti per l’opposizione che chiede l’azzeramento dei vertici di Bankitalia e Consob, nel mirino anche delle associazioni dei consumatori, mentre il premier è intervenuto nuovamente per dire che «la riforma del sistema del credito è quanto mai urgente, come abbiamo visto non solo nelle ultime ore ma nell’ultimo anno con la riforma delle popolari».