Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 10/12/2015, 10 dicembre 2015
IL SISTEMA FA FUORI TUTTI GLI OPPOSITORI COME COL BERLUSCA. NEL MIRINO ORA C’È LA LE PEN. MEGLIO CHE ASPETTI I TEMPI PEGGIORI. CHE VERRANNO
Gran parte degli analisti più accreditati stanno arrivando a una ovvia conclusione: la vittoria del Front National (un tempo «F» e «N» erano avventurosamente tradotti Fascismo & Nazismo) per essere tale dovrà essere confermata al secondo turno. In Francia vincere al primo turno equivale ricevere dagli elettori una pacca sulla spalla. Per ora Marine ha messo in piedi, non ancora una politica di governo, ma una straordinaria macchina (di voti). Questa si regge su tre gambe.
Marine (47 anni) «copre» il laicismo delle classi medie e operaie del Nord, ex comuniste, impoverite dalla globalizzazione, e i cui figli, disoccupati o al limite semi-disoccupati con i ridicoli lavori della share economy, votano, furibondi, come i padri.
Marion (26 anni) «copre» il cattolicesimo intransigente del Sud, rifiuta la resa incondizionata alle losche élite occidentali, in altre parole, la soumission di cui parla Houellenbecq e, in economia, il popolo degli autonomi che si considerano rovinati oggi dalle multinazionali, domani dal Ttip.
La terza gamba è la più innovativa (geniale Marine a inserire nel ticket un rappresentante della lobby gay), è rappresentata da Florian Philippot (34 anni), un Ena che «copre» il ventre duro del Centro (Alsazia-Lorena-Champagne-Ardenne). Come scrive il nostro Oldani, non è uno che si accontenti di restare nell’ombra, anzi guida la corrente di sinistra delle teste d’uovo che disegna la strategia politica del Pn. Come si vede, i tre leader coprono ogni sfumatura ideologica di una Destra innovativa, non istituzionale, che punta a sostituire d’un colpo gli Hollande, i Sarkozy, i Merkel, gli Junker, i Draghi. Giovinezza e non sudditanza psicologica verso l’establishment i loro asset.
Al contempo, almeno e proprio in Francia, la Sinistra sta perdendo l’egemonia culturale. Lo dice uno di loro, Gaël Brustier (nel saggio «A demain Gramsci»): «Il multiculturalismo ha fallito, l’islamizzazione strisciante ha provocato insicurezza culturale, il politicamente corretto e il pensiero unico stanno uccidendo il pluralismo». Sta crescendo una nuova generazione di intellettuali che rappresenta i giovani al di sotto dei trent’anni (il futuro), in questi ormai sta prevalendo la droitisation. Brustier la chiama «gramscismo di destra, un’insurrezione spirituale reazionaria appena agli inizi», e ha trovato la sintesi «La Sinistra ha vinto alle urne, la Destra nelle teste».
Diversi gli auspici degli analisti delle élite della Sinistra. Il solito Bernard-Henri Lévy sbrocca, ormai ragiona come il vecchio Le Pen in salsa volterriana, si augura un Partito della Nazione anti Fn e propone strategie irripetibili, tanto sono ripetute e ripetitive. Il «parigino» Enrico Letta invece ha un’idea di ben altro spessore (si vede il politico di razza): si augura addirittura che Marine Le Pen governi, convinto che fallirà. In effetti, Letta ha colto il punto. I socialisti di Hollande, in crisi, hanno scelto di diluirsi in un informe Partito della Nazione, così domenica si identificheranno nei Repubblicani di Sarkozy, arrivandoci partendo da destra (Renzi ci sta arrivando da sinistra). L’idea di Letta è spregiudicata, ma corretta, scommette che un Fn, da sempre ai margini del potere, seppur vincente alle urne, non sarà in grado di governare. Sono stati eletti facendo determinate promesse che di certo non potranno soddisfare, perché si troveranno contro le cannoniere Ue, Bce, Fmi. Ricordiamo come costoro hanno silurato il povero Berlusconi: una serie di bombe di profondità a base di «spread», «trattati», «Troika», «magistratura», «banche», «media», una mitragliata di «sesso» e oplà, dimissioni e podestà straniero, non eletto, al suo posto. Ancora più brutalmente fu abbattuto Tsipras, chiudendo le Banche per 15 giorni! Per poi ricuperarlo come premier lobotomizzato.
Piaccia o meno il voto popolare può essere aggirato, per cui, o si è disposti a fare i servi sciocchi alla Tsipras, alla Renzi, alla Rajoy, o meglio rimanere nelle retrovie, all’opposizione. Vale per il Fn in Francia, in Italia per il M5S. Per tutti meglio attendere tempi peggiori, tanto, tranquilli, ci saranno.
Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 10/12/2015