10 dicembre 2015
Luigino D’Angelo, 68 anni. Ex operaio Enel, sposato da cinquantun anni con Lidia, la passione per i funghi e per la danza
Luigino D’Angelo, 68 anni. Ex operaio Enel, sposato da cinquantun anni con Lidia, la passione per i funghi e per la danza. Correntista della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio nella filiale di Civitavecchia, dove aveva investito in obbligazioni subordinate i risparmi di una vita: 110mila euro. Col decreto salva-banche, aveva perso tutto. Per riavere i suoi soldi era andato in filiale più e più volte, era andato dagli avvocati, dalla Guardia di Finanza, pure nella redazione di TeleCivitavecchia, sabato 28 novembre, di mattina. Quel pomeriggio, accese il computer, scrisse una lettera su Word in cui accusava l’istituto di credito di avergli «rubato la dignità», legò una corda alla ringhiera di un balcone della sua villetta e si impiccò. A trovarlo che penzolava fu la moglie, uscita per andare a stendere i panni. Un biglietto: «Non mi hanno rimborsato le obbligazioni, la banca sta fallendo. Così ho perso tutti i risparmi». Pomeriggio di sabato 28 novembre in una villetta a Civitavecchia (Angeli e Conte, Rep).