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 2015  dicembre 10 Giovedì calendario

ROMA «Non mi hanno rimborsato le obbligazioni, la banca sta fallendo. Così ho perso tutti i risparmi»

ROMA «Non mi hanno rimborsato le obbligazioni, la banca sta fallendo. Così ho perso tutti i risparmi». Su quel biglietto per la moglie, che lei stessa ha trovato accanto al corpo del marito, c’è tutta la disperazione di un pensionato di 78 anni, Luigino D’A., suicida nella sua villetta alla periferia di Civitavecchia. Dopo undici giorni di silenzio, senza che la sua drammatica vicenda — risalente al 28 novembre scorso — sia mai stata resa nota, la sua morte getta ora una luce sinistra sull’operazione Salvabanche che il 23 novembre scorso — con decreto legge —, azzerando le azioni e le obbligazioni subordinate, ha consentito la sopravvivenza di quattro istituti di credito in crisi: Banca delle Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio. Di quest’ultimo istituto il signor Luigino era un correntista nella filiale di Civitavecchia. Lì aveva investito in subordinate i suoi risparmi. Più di 100 mila euro, c’è chi dice 170 mila. Passata una settimana d’inferno, cercando di capire come tornare in possesso dei suoi soldi, schiantato dalla disperazione, ha deciso di farla finita: solo in casa, si è impiccato al balconcino interno. Alle cinque del pomeriggio la moglie è tornata nella villetta e si è trovata davanti la macabra scena. Ma c’era anche quel biglietto a confermare i suoi sospetti sulle ragioni che avevano spinto il marito a togliersi la vita. Lo scritto è stato acquisito dalla polizia. Gli investigatori si sarebbero già recati nella filiale — dopo che al vecchio nome della banca è stata aggiunta la parola «Nuova» — per interrogare il direttore e i funzionari. Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo. Sconvolti i familiari del signor Luigino ai quali ieri è arrivata la solidarietà di FederConsumatori e Adusbef che da tempo raccolgono le denunce di risparmiatori (si parla di 130 mila persone) che hanno perso tutto. E che ieri, invitando «a non fare gesti sconsiderati», hanno parlato di «esproprio criminale», annunciando di aver chiesto al procuratore di Civitavecchia di aprire un’indagine per istigazione al suicidio e di verificare «se il decreto di Bankitalia recepito dal governo sia compatibile con le norme penali e con la Costituzione». Proprio come hanno sottolineato ieri anche i 400 ex obbligazionisti di Banca Etruria riuniti in assemblea alla Borsa Merci di Arezzo. Da loro parole dure contro il governo: «Avete salvato le banche, avete inguaiato noi». Rinaldo Frignani