7 dicembre 2015
APPUNTI PER GAZZETTA - LA VITTORIA DI MARINE LE PEN
REPUBBLICA.IT
PARIGI - La Francia si risveglia dopo il ciclone che vede in testa alle regionali il Fronte nazionale. Al primo turno delle elezioni, il partito di estrema destra di Marie Le Pen si attesta largamente come primo con quasi il 30% dei voti. Vince in sei regioni e ottiene 47 dipartimenti su 101 totali. Una sconfitta per i socialisti che hanno annunciato il ritiro unilaterale delle proprie liste in vista del ballottaggio, per sbarrare il passo all’Fn. "E’ una rivolta del popolo. - ha detto Marine Le Pen, questa mattina - .Noi siamo un soffio di vento di libertà di rinnovamento per la Francia che porteremo avanti rispetto ai nostri avversari". E’ un leader raggiante quello che appare agli elettori all’indomani del voto. "Possiamo dire che se si vota Front National si fanno scomparire i socialisti - ha aggiunto, in conferenza stampa a Lille - .Decidere di ritirarsi dal ballottaggio in alcune regioni, a favore del centro-destra, è una scelta che segna l’inizio della scomparsa del partito socialista", ha spiegato Le Pen, commentando la decisione dei socialisti di ritirare la propria lista nella regioni in cui era certa la sconfitta al ballottaggio, come il Nord-Pas-de-Calais-Picardie, la Provenza-Alpi-Costa azzurra e l’Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena.
Un risultato probabilmente inimmaginabile, per una forza politica populista, anti-immigrati e islamofoba, senza i 130 morti della strage di Parigi. Un successo personale oltre ogni previsione per la leader del partito di estrema destra, Marine Le Pen e la nipote Marion Le Pen che vola nel feudo della Provenza. Insieme hanno raggiunto oltre il 40%. Il partito di estrema destra è in testa in sei regioni ed è il primo partito dopo il voto regionale con il 29,97% dei voti a livello nazionale. Al secondo posto, con il 26,89%, ci sono i Repubblicani di centrodestra dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, mentre i socialisti del presidente Francois Hollande sono fermi al 23%.
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Nel primo sondaggio sui ballottaggi di domenica prossima, il 59% dei francesi voterebbe per le liste della destra dei repubblicani alleata con il centro UDI-MoDem se si trovasse opposta al Front National (che raccoglierebbe il 41%). Nel caso di triangolari, secondo l’istituto Odoxa, il centrodestra sarebbe al 35%, la sinistra al 34% e il Fn al 31%.
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Questa mattina il segretario del partito socialista francese, Jean-Christophe Cambadélis, ha annunciato il ritiro delle liste anche nella grande regione dell’Est (Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena) per il ballottaggio previsto domenica 13 dicembre.Si tratta della terza regione in cui il partito ritira le proprie liste dopo il Nord-Pas-de-Calais-Picardie e Provenza-Alpi-Costa azzurra, in cui il Front National ha vinto con la percentuale migliore, intorno al 40%. Una dichiarazione che apre uno scontro nel partito del presidente François Hollande. Nonostante l’annuncio, il candidato locale Jean-Pierre Masseret ha rifiutato di ritirarsi.
La giovane Marion Le Pen trionfa nel feudo della Provenza
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Anche a destra si sono aperte crepe nei partiti moderati di fronte all’ondata del Front National. Ha condiviso l’idea di un ritiro il repubblicano ed ex primo ministro, Jean-Pierre Raffarin, in disaccordo con le disposizioni del presidente del partito Sarkozy. "Quando si è terzi, ci si ritira - ha detto Raffarin - . Dobbiamo ricostruire la Repubblica che sta crollando, servono messaggi chiari, quando si è terzi ci si ritira".
REPUBBLICA.IT
Sulle elezioni in Francia vinte dal partito di estrema destra di Marine Le Pen risultato al primo posto con quasi il 30% dei voti, s’è aperto, in Italia, un dibattito tra le forze politiche, con il segretario del Pd che non nasconde la sua preoccupazione. E con quello della Lega che esulta.
La preoccupazione di Renzi. "L’Europa deve cambiare. Credo che sia arrivato il momento per le istituzioni europee di guardare in faccia la realtà: di sola tattica si muore. Senza un disegno strategico, soprattutto sull’economia e la crescita, i populisti vinceranno prima o poi anche alcune (elezioni, ndr) politiche nazionali". Così il premier Matteo Renzi, su Facebook. "In Italia no. In italia - aggiunge Renzi- vinciamo noi perché le riforme stanno finalmente dando frutti: la maggioranza degli italiani sta con chi vuole cambiare, non con chi sa solo lamentarsi. Io non sono, dunque, preoccupato per l’Italia, ma sono molto preoccupato per l’Europa". Renzi conclude: "Se l’Europa non cambia direzione subito, le istituzioni europee rischiano di diventare (più o meno inconsapevolmente) le migliori alleate di Marine Le Pen e di quelli che provano a emularla".
Esulta Salvini. "Grande Marine Le Pen, primo partito di Francia! Cambia la Francia, cambieranno anche l’Europa e l’Italia. Piu’ sicurezza e piu’ lavoro, con coraggio e onesta’ si puo’ fare!". Si affida al suo profilo Facebook per le congratulazioni il segretario della Lega Nord Matteo Salvini che ore prime aveva postato una sua foto in comizio proprio con la leader del Front National. Da sempre sulla stessa linea della Le Pen che, a sua volta, gli manda un auguriori badendo la vicinanza ideologica tra i due partiti: "Auguro a Matteo Salvini molto successo - ha dichiarato la Le Pen -. È un uomo coraggioso, spero che otterrà alle prossime elezioni lo stesso risultato che ha ottenuto il Front National in Francia".
"Per alcuni giornalisti di sinistra italioni - ha postato su Facebook il leader del Carroccio - la vittoria della Le Pen è la vittoria della xenofobia, della paura e del razzismo. Imbecilli. È solo legittima difesa, è la vittoria della speranza. Siamo razzisti? No, siamo normali".
"Questo non è che l’inizio - ha detto poi il segretario leghista - è l’ultimo avviso: se l’Europa non cambia e se non si riscrivono tutti i trattati, restituendo il potere ai cittadini, questa Europa è finita".
"L’importanza del risultato in Francia è sotto gli occhi di tutti - aggiunge Salvini - anche perché è un risultato che arriva dopo i risultati del voto già arrivati da Austria e Polonia e da molti altri segnali giunti da Germania e Ungheria". "A gennaio - annuncia - inviterò Marine Le Pen e poi gli austriaci, i fiamminghi, i polacchi, gli ungheresi e i rappresentanti degli altri popoli europei, e presenteremo la nostra proposta per una Europa alternativa alla Merkel, a Renzi, ai banchieri, ai potentati economici". "Ora in Francia - analizza Salvini - tutti si metteranno insieme, centro, sinistra e destra, sopra e sotto, tutti uniti contro Le Pen ma si sbagliano facendo così. Non ci fermeranno".
M5S: "In Italia Le Pen siamo noi". "La vittoria di Marine Le Pen - dichiarano i gruppi parlamentari grillini - evidenzia un clima di sdegno generale, che rischia di travalicare i confini della democrazia, ma in Italia c’è
un movimento che ha saputo porsi come portavoce naturale della cittadinanza, un movimento che costituisce un argine a sentimenti d’odio ed estremismi. Oggi siamo noi l’antidoto ai fondamentalismi, anche a quelli europei, che nascono e proliferano in casa nostra".