Loredana Lipperini, la Repubblica 7/12/2015, 7 dicembre 2015
L’ARCHIVIO DIGITALE DEI SUONI PERDUTI –
Ricordi il rumore del motore di una vecchia automobile? E com’era esattamente lo schiocco delle sedie degli antichi cinema, quelle con il sedile in legno e velluto che quando ti alzavi tornava velocemente al suo posto contro lo schienale? E gli zoccoli di un cavallo sul selciato, la campana dei vigili del fuoco, il gesso che si spezza sulla lavagna, come arrivavano alle tue orecchie? Il passato si può raccontare in molti modi, evidentemente, ma per chi non riuscisse con le proprie forze a richiamare alla memoria quei suoni, o non li ha mai sentiti, esiste un sito, workwithsounds.eu, che registra e mette a disposizione degli utenti i rumori scomparsi (o quasi) della società industriale: non solo relativi al lavoro, peraltro, perché girovagando per il sito è possibile ascoltare lo scricchiolio del pavimento (assai accidentato) di un museo viennese. Sono oltre seicento i suoni raccolti in due anni, e l’idea è quella di radunarli e preservarli: a curare il progetto, ben sei musei europei, dalla Polonia alla Finlandia.