Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  dicembre 07 Lunedì calendario

L’ARCHIVIO DIGITALE DEI SUONI PERDUTI – 

Ricordi il rumore del motore di una vecchia automobile? E com’era esattamente lo schiocco delle sedie degli antichi cinema, quelle con il sedile in legno e velluto che quando ti alzavi tornava velocemente al suo posto contro lo schienale? E gli zoccoli di un cavallo sul selciato, la campana dei vigili del fuoco, il gesso che si spezza sulla lavagna, come arrivavano alle tue orecchie? Il passato si può raccontare in molti modi, evidentemente, ma per chi non riuscisse con le proprie forze a richiamare alla memoria quei suoni, o non li ha mai sentiti, esiste un sito, workwithsounds.eu, che registra e mette a disposizione degli utenti i rumori scomparsi (o quasi) della società industriale: non solo relativi al lavoro, peraltro, perché girovagando per il sito è possibile ascoltare lo scricchiolio del pavimento (assai accidentato) di un museo viennese. Sono oltre seicento i suoni raccolti in due anni, e l’idea è quella di radunarli e preservarli: a curare il progetto, ben sei musei europei, dalla Polonia alla Finlandia.