Notizie tratte da: Cinzia Giorgio, Storia pettegola d’Italia, Newton Compton 2015, pp. 330. 9,90 euro, 7 dicembre 2015
LIBRO IN GOCCE NUMERO 85
(Storia pettegola d’Italia)
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IL PETTEGOLEZZO, L’ALTRA FACCIA DELLA STORIA –
Satira. La prima definizione di satura o satyra o satira è del grammatico Diomede nel VI secolo d.C.: un carme basato sulla maldicenza che voleva fustigare i vizi degli uomini.
Marito. Cesare andava a letto con le mogli dei suoi nemici. Fu definito «il marito di tutte le mogli e la moglie di tutti i mariti».
Tiberio. Tiberio era molto tirchio. Nella sua villa di Capri aveva allestito un salottino per le sue libidini segrete.
Prostitute. Cosimo de’ Medici nel 1545 promulgò a Firenze una legge che imponeva alle prostitute di indossare un velo giallo per essere riconoscibili.
Attrici. Isabella Andreini fu la prima vera attrice di teatro italiana. Nata a Padova nel 1562, fu la prima a essere riconosciuta a livello internazionale. Grazie a lei, fedelissima al marito a cui diede sette figli, le attrici non furono più assimilate alle prostitute.
Botticelli. Sandro Botticelli era chiamato così per il soprannome dato al fratello Giovanni, che era appunto grassoccio come una piccola botte.
Leonardo. Leonardo da Vinci nel 1476 fu accusato di aver sodomizzato un ragazzo di diciassette anni di nome Jacopo Santarelli. Sebbene assolto, Leonardo fece poi voto di castità perpetua.
Michelangelo. Michelangelo Buonarroti si arrabbiava moltissimo se lo si definiva pittore e firmava le sue opere come “Michelangelo Buonarroti scultore”. Pare che emanasse un cattivo odore e che fosse un taccagno senza uguali.
Caravaggio. Michelangelo Merisi da Caravaggio usava modelli presi dai bassifondi romani e cadaveri per dipingere i morti. Dissipava tutto quello che guadagnava, soprattutto in prostitute.
Foscolo. Tra le tante dicerie su Ugo Foscolo si disse anche che avrebbe scopiazzato l’idea dei Sepolcri dal suo amico Ippolito Pindemonte, citato esplicitamente nell’opera.
Manzoni. Alessandro Manzoni soffrì fin da giovane di pesanti esaurimenti nervosi che placava con lunghe passeggiate. Patì sempre i pettegolezzi che definiva: «mania che si ha di parlare degli affari degli altri».
5 maggio. La sera del 5 maggio 1860 Garibaldi si imbarcò con un migliaio di volontari a Quarto, vicino a Genova, alla volta del Sud Italia. Tra questi: 150 avvocati, 100 medici, 20 farmacisti, 50 ingegneri. Si aggiunsero anche una donna travestita da uomo, Rosalia Montmasson, moglie del futuro primo ministro Francesco Crispi, lo stesso Crispi e lo scrittore Alexandre Dumas, che aveva 60 anni, vestiva tutto di bianco e portava un cappello dalle piume blu, bianche e rosse.
Bela Rosin. La popolana Rosa Vercellana detta “la Bela Rosìn” fu l’amante del re Vittorio Emanuele II, a partire dal 1847 e per tutta la vita. Da lei ebbe due figli naturali: Vittoria ed Emanuele Alberto. I due alla fine si sposarono con rito religioso e con un matrimonio morganatico che non attribuiva alla sposa e ai suoi figli alcun diritto sulla successione al trono d’Italia.
Gossip. Il primo giornale italiano dedicato al gossip uscì il 6 febbraio 1760 e si chiamava la «Gazzetta veneta», ricalcato sullo «Spectator» inglese.
Paparazzo. Il termine paparazzo che a partire dagli anni Sessanta indicò un fotografo di attualità a caccia di gossip nasce dal film La dolce vita. È infatti il cognome di uni dei personaggi, il fotografo che cerca uno scoop per
via Veneto.
Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 7/12/2015