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 2015  dicembre 01 Martedì calendario

MODIGLIANI

«Donnarumma? Lo paragono a un Modigliani. Vale 170 milioni» (Mino Raiola, agente del 16enne portiere del Milan).

SESSANTA «Da giovane si diceva spesso che la vita comincia a quarant’anni forse per consolare chi usciva dal tre... Nel mio caso posso sostenere che la vita comincia a sessant’anni perché l’ultimo decennio mi ha regalato le soddisfazioni più grandi» (Edy Reja, settant’anni).

VECCHIE «A 18 anni non rispondevo mai, magari anche se avevo ragione me ne stavo zitta e imparavo, faceva parte del mio processo di crescita. Oggi le ragazzine più giovani non si accorgono nemmeno dei doveri più banali: al termine dell’allenamento sono poche quelle che raccolgono i palloni e li mettono nella rete. Lo facciamo noi “vecchie”, magari: non è un peso, ma è una questione di umiltà. E probabilmente di maestri» (Francesca Piccinini).

PRIVILEGIATI «Diego Costa è un privilegiato perché è stato l’ultimo ad andare in panchina, prima di lui è toccato a tutti. Ma non c’è nessun caso» (José Mourinho).

YOGA «È vero, faccio Yoga. Ho cominciato da poco e mi piace: mi piacciono le tecniche della respirazione, l’idea di concentrarsi per entrare meglio in contatto con la propria mente e il proprio corpo» (Ezequiel Lavezzi).

LACRIME «In pedana non ho mai pianto, fuori spesso... Ho pianto non solo per le sconfitte, ma anche quando l’assalto vincente mi ha richiesto un carico di tensione al limite della sopportazione umana. In quel caso il pianto è stato liberatorio. Ricordo lacrime di gioia a Pechino dopo la medaglia d’oro» (Valentina Vezzali).

ORGOGLIO «Ha capito che non riesce più a fare quel che vorrebbe, e si ritrova pure nella squadra meno adatta a momenti simili: troppo giovane e inesperta, come ho sentito dire anche al suo manager, Mitch Kupchak. Fosse stato in un gruppo più esperto magari reggeva, così no. Giocano troppo male, lui e i Lakers. E Kobe non può evidentemente sopportare di non essere all’altezza del suo nome. Orgoglio ferito, giorno dopo giorno» (Ettore Messina e l’addio al basket di Kobe Bryant).

SDRAIATO «Da calciatore non ero possente ma avevo le mie qualità. Caratterialmente procedevo di testa mia, non mi sono mai sdraiato davanti a nessuno. Fieramente» (Spillo Altobelli, che ha appena compiuto sessant’anni).