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 2015  novembre 27 Venerdì calendario

PERISCOPIO


L’allenatore della Roma Garcia si giustifica dopo il 6 a 1 subito dal Barcellona: «Abbiamo sbagliato racchetta». Gianni Macheda.

Tutta la concezione democratica si regge sull’ipotetico presupposto che la maggior parte fra noi, basta la metà più uno, abbia ragione per la maggior parte del tempo. Però, attenzione. Si può mettere ai voti una legge, un governo, ma non il secondo principio della termodinamica. Alberto Ronchey, Fin di secolo in fax minore. Garzanti, 1995.

Il comunismo è, paradossalmente, il tentativo di mantenere la religione in Europa facendo dell’ateismo la sua forma religiosa. Gianni Baget Bozzo, Tra nichilismo e Islam. Mondadori, 2006.

Mancano mille giorni ai campionati mondiali di calcio in Russia, i primi nella sua storia. E dalla scorsa settimana un variopinto orologio scandisce sulla Piazza Rossa il countdown verso l’evento globale più importante dall’Olimpiade del 1980. Ma in un Paese anche troppo attento alle simbologie, quel conto alla rovescia digitale, piazzato proprio sotto le mura del Cremlino, contiene anche un’altra suggestione, che travalica la saga sportiva: mille giorni o poco meno mancano infatti alle elezioni presidenziali, che nel 2018 vedranno Vladimir Putin di nuovo in campo per cercare la sua quarta incoronazione. Paolo Valentino. Corsera.

Una frase di Vladimir Putin è stata così sunteggiata in un sommario sulla prima pagina del Corriere della Sera: «Noi minacciosi? Ci sono sommergibili su navi americane che in 17 minuti possono raggiungere Mosca». Nemmeno Jules Verne, pur dotato di avveniristica fantasia, avrebbe immaginato sottomarini trasportati su corazzate in grado di navigare fino alla capitale russa addirittura via terra. Infatti nel testo era precisato che si trattava di missili. Stefano Lorenzetto. L’Arena.

Verso sera ci ritrovavamo su una panchina in cortile, io e Giuditta. Lei aveva novant’anni e portava ancora le gonne nere e lunghe; i capelli bianchi raccolti in una crocchia, sulla faccia, le rughe del sole di novanta estati. Parlava solo in dialetto: ci capivamo a sguardi, o stando zitte. Come al tramonto, davanti alle Tofane: possenti comari di roccia che a quell’ora si sfumavano di rosa. Nel cielo limpido, le cime si stagliavano nette, nei minimi rilievi - e come il buio precipitava veloce, nelle gole e nei crepacci. Le spaccature nelle pareti mi parevano come le rughe di Giuditta: ferite, orme del tempo, e di ignoti dolori. Il cielo sopra di noi si faceva indaco, poi violetto; noi due, la bambina e la vecchia, vicine, senza bisogno di alcuna parola. Marina Corradi. Avvenire.

Sono nato a Budapest. Fu nel 1956 che insieme al mio gemello e a nostra sorella venimmo via. Lasciavamo terra bruciata, dolori, e fanatismo. Ogni volta che penso a chi scappa, a chi è in fuga, sento nelle narici l’odore della terra bruciata. Sento che lì la vita tarderà a rinascere. Fuggii a bordo di un camion che ci portò fino al confine con l’Austria. Arrivammo in un bosco. La guida, una vera carogna, era il solo ad avere un lume. Lo spense e poi disse: datemi tutti i soldi che avete, altrimenti vi lascio qui al buio. Prese i nostri averi e marciammo tutta la notte nel freddo di novembre. Tra mille altre peripezie giungemmo finalmente a Vienna e qui andammo all’ambasciata italiana. Parlavamo un po’ di italiano e chiedemmo il visto per l’Italia. Sarebbe cominciata una nuova vita. Giorgio Pressburger, scrittore. Antonio Gnoli. la Repubblica.

Fontanelle (Parma) è ancora intatto, come quando la Bassa era una esplosione di verde, pioppi, platani, tigli, alberi da frutta, filagni di vite. Col passare degli anni, dal primo Novecento a oggi, l’hanno pelata e adesso è un piano di biliardo, perché nei campi i trattori non vogliono ostacoli tra le ruote. Ma il paese non ha sacrificato nulla ai trattori e possiede ancora l’immensa ricchezza di un viale costeggiato da trecento tigli quasi centenari, color smeraldo. E ai lati del viale non ci sono subito le case, ma campicelli coltivati a orto o a giardino. Beppe Gualazzini, Guareschi. Editoriale Nuova, 1981.

A Romagnese (Pavia) la storia non ha scritto pagine che di passaggio e con lunghi intervalli, saltando di millennio in millennio. Prima della nascita di Gesù Cristo, passò per questi boschi Annibale, in marcia verso la Lunigiana, e l’aria era ancora piena dei barriti degli elefanti quando arrivarono certi Romani scampati alla batosta della Trebbia a Rivalta (Pc) che trovarono conveniente interrompere la fuga alla spalle dei Cartaginesi, prendere fiato e fondare il paese castrum romaniense. Ci vollero chissà quanto secoli per fare a meno del castrum e chissà quanti altri per arrivare, da romaniense, a Romagnese. Italo Pietra, I Grandi e i Grossi. Mondadori, 1973.

C’è un verso famoso dei Cantos di Ezra Pound: «Conta solo l’amore, il resto è spazzatura». In effetti per mio padre Ezra , l’amore era qualcosa di universale. Non solo l’amore per una donna, ma anche per un poeta, per uno scrittore, per un paese o una città. L’amore era la capacità di vivere con intensità quanto gli accadeva. Mary de Rachewiltz, figlia di Ezra Pound (Antonio Gnoli). La Repubblica.

Roland Barthes è stato il semiologo più affascinante del nostro tempo, un inesauribile inventore di sfumature di senso, uno scartocciatore di significati, un indagatore sottile e acuto della logica nascosta nella sensibilità, e del sentimentalismo nascosto nella logica, un originale sommelier di onde e stili. Saverio Vertone, L’ultimo manicomio. Rizzoli, 1992.

Ebbe un piccolo ictus; ne descriveva così i sintomi: «Me sent’ ’o vient ’nt ’ccosce e ’e fformicole ’n capa!». («Mi sento il vento per le gambe e le formiche in testa!»). Paolo Isotta, La virtù dell’elefante. Marsilio.

Ogni donna è una pantera / che ruggisce nella sera. Walter Siti, Exit strategy.Rizzoli, 2014.

Amo molto la minigonna. Non ci vedo che dei vantaggi. Francis Blanche, Pensées, répliques et anecdotes. J’ai lu, 1996.

UN’ATTIVITÀ - È fare qualche cosa: lavorare, fare i compiti, giocare. Se ne fa anche a scuola: modellismo, danza, grafica, disegno, pittura, bisogna iscriversi prima. Si fanno delle attività per guadagnare dei soldi. Claude-Alain Duhamel et Carole Balaz, Le gros dico des tout petits. Il dizionario scritto dai bambini. J.C. Lattes.

Fece di tutto per sembrare peggiore di quello che era. E ci riuscì benissimo. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Paolo Siepi