varie, 24 novembre 2015
NIENTE
«Io non faccio niente, niente! Io delego. Ho tanta gente nel mio staff. Delego e guadagno un sacco di soldi» (Luis Van Gaal, allenatore del Manchester United).
QUELLO LI’ «Sabato guardavo il Clasico e mi sentivo come Cristiano Ronaldo, Gerrard, Terry e Paolo Cannavaro. Tutta gente di personalità che con quello lì non si è mai trovata bene» (Marco Materazzi parlando di Rafa Benitez).
NOSTALGIA «Con Giovinco parlo spesso in italiano. Ho più nostalgia io dell’Italia di lui. Non ha alcuna voglia di tornare, da noi si trova benissimo con tutti, è un protagonista, un idolo. La società è organizzata e non fa mancare nulla, Toronto offre una qualità della vita altissima. Difficile trovare difetti» (Michael Bradley, capitano del Toronto e della nazionale Usa).
BELLEZZA «Stimo molto Mancini, ma credo che possa fare molto di più. Lo sa che lui è stato uno dei primi giocatori che avrei voluto in vita mia quando cominciai a fare l’allenatore? Successe nelle giovanili del Cesena, era il 1980. Quindi so chi è e cosa vale Mancini. Ecco, detto ciò ripeto che senza merito e bellezza la vittoria vale meno perché il merito e la bellezza sono imprescindibili per una crescita di squadra» (Arrigo Sacchi).
PASTICCHE «In undici anni di Inter, pasticche nei caffè o flebo per giocare da infortunato non ne ho viste. Ho disputato trecentoventi partite e ne ho saltate dieci perché quando non ero in forma Bersellini mi diceva: “Spillo ti vedo stanco, domenica vieni in panchina con me”. E quella domenica andavo in panchina senza fiatare» (Spillo Altobelli).
SCUOLA «Cristina Chirichella mi fa ricordare quando giocavo a scuola. Ero forte, facevo tremende battute anche se sotto rete per via dell’altezza... non ero granché. Diciamo che come sport di squadra, la pallavolo mi piace tanto» (Stefania Belmondo).
ALTO «Credo che questo sia il momento più alto della mia carriera. Non posso dire che me l’aspettasi, ma ho sempre dato tutto me stesso per raggiungere i miei obiettivi. Ed eccomi a chiudere l’anno nel miglior modo possibile, con un’altra vittoria» (Novak Djokovic).
VIDA «Vado in giro, vedo le cose che funzionano in qualsiasi settore: concerti, logistica, hotel, menù dei ristoranti e faccio le mie raccomandazioni a chi deve organizzare il Mondiale. Insomma, sono un consulente di vida» (l’allenatore Bora Milutinovic).